Descrizione
Una tradizione mai verificata ne attribuisce il progetto alla mano di Gianlorenzo Bernini.
Il nucleo originario della chiesa sorse a partire dal luogo di sepoltura del vescovo Sant’Anastasio, le cui fondamenta si possono osservare sotto una pavimentazione in vetro. Era una basilica romanica a tre navate, di cui rimangono pochissimi resti, come il portale centrale e le murature sotto il portico.
A partire dalla seconda metà del Cinquecento venne promossa una radicale ricostruzione della chiesa per trasformarla in una basilica su tre navate, con un ampio transetto e cupola all’incrocio della crociera, secondo il progetto di Sebastiano Flori, allievo del Vasari. I lavori durarono per oltre un secolo per concludersi solo alla metà del Seicento, durante l’episcopato del Cardinale Rapaccioli, che portò a termine l’elegante fronte porticato. Tra le opere d’arte presenti all’interno notevole è il monumentale organo, il cui disegno viene attribuito al Bernini e l’altare maggiore in marmi policromi, realizzato nel Settecento su disegno di Carlo Murena, allievo del Vanvitelli.