Descrizione
(ufficio stampa) - Lo sposalizio mistico di santa Caterina d’Alessandria e i santi Bartolomeo, Francesco e Lucia di Benozzo Gozzoli, opera di grande pregio di proprietà del Comune di Terni e presente nella collezione del Museo d’arte moderna e contemporanea Aurelio De Felice, è tra le opere esposte nella mostra San Francesco, tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature, inaugurata ieri nella sala capitolare di Palazzo della Minerva, sede della biblioteca del Senato.
Presente alla cerimonia inaugurale l’assessore alla Cultura del Comune di Terni, Michela Bordoni.
La mostra presenta una selezione straordinaria di opere, tra cui la Chartula e l’effigie di San Francesco dipinta da Cimabue. Il percorso espositivo, curato scientificamente da Costantino D’Orazio, direttore dei Musei Nazionali di Perugia, e da Veruska Picchiarelli, responsabile del Dipartimento di Arte Medievale e della Prima Età Moderna della Galleria Nazionale dell’Umbria, esplora l’evoluzione dell’iconografia di San Francesco tra Medioevo e Rinascimento, evidenziandone l’importanza nella definizione dell’identità nazionale italiana.
Lo sposalizio mistico di santa Caterina d’Alessandria e i santi Bartolomeo, Francesco e Lucia risale al 1466 ed è un’opera realizzata in tempera su tavola. Durante un soggiorno a San Gimignano, Benozzo Gozzoli la dipinse su commissione della famiglia Rustici di Terni per la cappella familiare nella chiesa di Santa Maria dell’Oro. Il dipinto, “prezioso come una miniatura” secondo Anna Padoa Rizzo, è lodato per la sua resa minuziosa dei dettagli e la ricchezza ornamentale, evidente nei broccati ricamati in oro e nelle pellicce di ermellino (https://museodefelice.comune.terni.it/)
La mostra sarà aperta al pubblico dall’11 dicembre 2024 al 2 marzo 2025, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, con alcune aperture straordinarie nei giorni festivi, incluse quelle già previste per il 1 e il 2 marzo 2025.