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Ast: "Un tavolo strategico per la siderurgia a livello europeo"

(Direzione Generale/Uff. Stampa) – “Occorre che tutti facciano squadra per la difesa del sito di Terni, sapendo che la partita deve essere giocata sul tavolo europeo con il coinvolgimento di Germania e Finlandia; un tavolo strategico per la siderurgia, che veda impegnato in prima persona il Presidente del Consiglio  Mario Monti, forte di un appeal in Europa”. Lo scrive, in una propria nota il consigliere comunale Giocondo Talamonti del Gruppo Misto che, comunque, considera positiva la strategia finora adottata dalle istituzioni locali, dai parlamentari dalle parti sociali e dai lavoratori  Ecco una sintesi del suo intervento.
“La situazione della vicenda Terni – sottolinea Talamonti - è totalmente diversa dalle vertenze aperte di Taranto e Piombino. Per il sito integrato di Terni si tratta di un passaggio di proprietà da un’azienda sana, competitiva e di eccellenza a un acquirente internazionale con capacità industriale e con un piano strategico fatto di ricerca, innovazione ed investimenti. La soluzione del problema Terni non può essere ricercata in una manovra finanziaria che allungherebbe solo l’agonia economica del territorio. Al contrario, quella di Piombino e Taranto  deve confrontarsi con una crisi industriale e con vertenze di natura ambientale”.
“La salvaguardia del sito integrato di Terni – continua Talamonti - il tema sociale ed economico dell’occupazione, così come le garanzie che il futuro acquirente sarà in grado di offrire, in riferimento alle quote di mercato e al peso della sua presenza in campo internazionale, sono essenziali per Terni, per l’Umbria e per l’intera Nazione. La politica industriale italiana non può permettersi di dipendere da altre realtà estere, seppure comunitarie. Il patrimonio tecnologico acquisito dal sito di Terni in 130 anni di attività garantisce una base essenziale, suscettibile di miglioramento, di infrastrutture, ricerca, energia”.
“L’eventuale acquirente dovrà assumersi l’impegno sostanziale di mantenere l’integrazione dei processi, l’occupazione e presentare un piano industriale credibile con rispetto al futuro e non lanciare annunci allarmanti sul proprio sito, minaccianti lo spacchettamento dell’azienda”.
“Preoccupa l’atteggiamento strano assunto da Outokumpu, non ancora proprietaria, che pensa a vendere il sito ternano, e che a distanza di qualche mese cambia completamente il piano industriale improntato sull’incremento delle attuali produzioni. Se non c’è chiarezza per l’Outokumpu, ce ne è per Terni, unita e temprata dalle vicende della sua storia, pronta a sostenere lotte antiche e moderne sotto lo slogan “Non si tocca un bullone”, cosciente che “chi lotta può perdere, ma chi  non lotta ha già perso”.
“Resta inteso – conclude Talamonti - che una volta usciti da tale esperienza, che speriamo essere positiva per il territorio e per l’Italia, occorrerà ripensare al futuro della nostra comunità”.

 

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017