111mila residenti oggi come trent’anni fa. Ma quanto è cambiata la città dalla fine del 1986? Grazie all’integrazione tra i dati di fonte Istat, quelli elaborati a partire dall’archivio anagrafico e i dati provenienti da altri archivi amministrativi (CCIAA, Ministero dell’Istruzione, ACI ecc…) che già trent’anni fa venivano raccolti dai Servizi Statistici nell’Osservatorio Statistico locale, sono emerse differenze sostanziali tra le due realtà nascoste dietro l’apparente uguaglianza tra il numero assoluto dei residenti.
La Terni del 1986 contava poco più di 111.000 residenti, quanti ve ne sono oggi, ma la struttura demografica era completamente diversa, come profondamente differenti erano gli eventi demografici che interessano la popolazione.
In estrema sintesi Terni è diventata “più rosa, più vecchia e multirazziale”. Tra i residenti la componente maschile è diminuita infatti del 2% mentre quella femminile è cresciuta della stessa entità; nel 1986 vi erano 6.782 ultrasettantacinquenni, oggi a parità di residenti totali, gli ultra75enni sono divenuti 15.417, più del doppio, e il loro peso sulla popolazione totale è passato dal 6,1 a 13,8%. Contemporaneamente sono “spariti” quasi 5700 minorenni. Ma la differenza più rilevante è rappresentata dalla presenza degli stranieri. Nel 1986 erano meno di 250 ora sono 12.871 e rappresentano l’11% della popolazione. Il boom di immigrazioni di stranieri si è concentrato nel primo decennio del secolo ma, seppure diminuito, il flusso continua ancora oggi. Le differenze demografiche si ripercuotono sui vari aspetti sociali ed economici come si può leggere nei grafici e nelle tabelle presentate nel documento.