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Bilancio 2013, il documento contabile è stato illustrato in aula

(Ufficio Stampa) – E’ iniziata stasera la sessione del consiglio comunale dedicata all’approvazione del bilancio di previsione 2013 del Comune di Terni e di tutti gli atti connessi. Nella seduta di oggi ci sono stati l’intervento della giunta ed il dibattito al quale hanno preso parte i rappresentanti dei gruppi consiliari. Per domani pomeriggio, alla ripresa dei lavori, sono in programma la replica della Giunta, l’illustrazione e la discussione degli emendamenti (ne sono rimasti due dopo il ritiro di quello di Tallarico) e dei tre atti d’indirizzo presentati da Progetto Terni Città Aperta.
All’inizio della seduta di stasera Libero Paci, illustrando al consiglio comunale il bilancio di previsione dell’Ente, ha sottolineato come l’attuale mandato amministrativo sia stato “caratterizzato da crescenti difficoltà e vincoli imposti agli enti locali, costretti in una situazione di incertezza permanente”. “Una situazione – ha detto Paci - che non può non riflettersi sulla capacità dell’Ente di programmare l’uso delle risorse e l’erogazione dei servizi”. “La complessità e la difficoltà di tale situazione è ben evidenziata dall’allungarsi dei tempi di approvazione dei bilanci di previsione”. “Nel 2012 il termine ultimo era stato fissato al 31 ottobre, quest’anno addirittura al 30 novembre: si tratta di una condotta lesiva delle autonomie locali”. ”In questi mesi abbiamo gestito le attività del Comune per dodicesimi con tutte le difficoltà conseguenti e in questi quattro anni abbiamo dovuto far fronte ad una enorme riduzione della spesa corrente con un bilancio che è passato dai116 milioni di euro del 2008 ai 96 milioni di euro di oggi di spesa corrente”. Ad oggi non ci sono certezze sui trasferimenti dello stato, “ma – ha precisato il vicesindaco - non abbiamo previsto un aumento d’entrate, perché abbiamo fatto una scelta politico-sociale precisa che continuiamo a portare avanti: quella dell’invarianza fiscale, con il congelamento dei tributi. Per gestire gli ulteriori tagli alle risorse e il dimezzamento dei trasferimenti statali passati dai 36 milioni del 2008 ai 18 di oggi,   abbiamo ancora una volta agito sui tagli alle spese senza ricadute sui servizi essenziali: sul costo del personale sono stati recuperati 6 milioni di euro, sui costi degli affitti 1,5 milioni, mentre un grande sforzo è stato prodotto per il pagamento ai fornitori utenze, sul taglio dei costi della politica, sul miglioramento dei risultati delle aziende partecipate”.
“Non sottaciamo – ha aggiunto Paci - zone di sofferenza nell’azione del Comune, a fronte di richieste delle direzioni che non possono essere soddisfatte”.
Per quel che riguarda l’Imu, la Tares e la futura tax service, il vicesindaco ha parlato di uno sforzo da compiere insieme per renderla più equa.
Intanto sull’Imu ci saranno, tra l’altro agevolazioni per le piccole attività commerciali e artigianali e per i commodati d’uso gratuiti tra i parenti di primo grado.

“L’inasprimento del patto di stabilità produrrà notevoli difficoltà nei pagamenti e negli impegni di spesa”, ha concluso il vicesindaco, mentre “per quanto riguarda gli investimenti che hanno subito una forte frenata, nonostante il fatto che negli ultimi anni abbiano toccato una quota complessiva di 120 milioni,  grazie ad un recente decreto,  è possibile ora accedere ad alcuni mutui che ci consentono di soddisfare delle priorità che abbiamo individuato nella messa in sicurezza delle scuole e nella manutenzione straordinaria delle strade”. “Abbiamo gestito una situazione di straordinaria difficoltà, ma abbiamo tenuto nell’erogazione dei servizi. E’ ora più che mai  necessaria una modifica profonda del patto di stabilità, senza la quale nel 2014 per i Comuni, ormai allo stremo, sarà difficile fare i bilanci”.
 

Nel corso del dibattito consiliare Enrico Melasecche (Udc) ha detto che “il solito discorso di giustificazione generale non regge”. “Purtroppo la vicenda è molto più complessa. La crisi, senza dubbio c’è, ma il Comune avrebbe potuto fare di meglio e di più. Non è vero che l’amministrazione ha garantito gli investimenti: si è passati da 35 milioni a 5 milioni. Gli investimenti sono stati tagliati in maniera drammatica e si sta consumando quanto fatto nel passato in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il debito, in questo senso, ricadrà sulle prossime giunte. Ci sono opere che si trascinano da decenni come la Terni-Cesi, le piscine dello stadio”. “Oggi, invece – ha concluso il consigliere dell’Udc – la sensazione è che  si tiri a campare, difendendo gli amici della politica e del consenso”.
David Tallarico (PTca) ha sottolineato che “un conto è amministrare con i soldi in tasca, un altro è vivere quotidianamente nell’emergenza”. “Alcuni interventi della Giunta hanno portato indubbiamente ad un cambiamento di rotta, come quelli sulle aziende partecipate”, ha aggiunto Tallarico, ricordando anche l’attenzione posta, nonostante tutto, per il decoro della città “a cominciare dal restauro della fontana di piazza Tacito”.

Per Federico Brizi (PdL) “occorre purtroppo dire che questa amministrazione non è riuscita a programmare nulla, a dare un progetto alla città”. “C’è stato un progressivo impoverimento della città nei confronti della regione e di Perugia”. “La capacità d’incidere di questa maggioranza sulla tutela del territorio ternano – ha aggiunto - è stata veramente bassa, dalla sanità all’università e questa è la differenza con altre città che hanno gestito meglio le difficoltà dei tagli ai bilanci che ci sono state qui come altrove”.

Per Valdimiro Orsini (Pd), “questa amministrazione ha tenuto fede ad uno dei punti fondamentali del programma, quello di mantenere in ordine il bilancio. L’amministrazione è riuscita a garantire la stessa qualità e quantità dei servizi e non ha lasciato nessuno a piedi”. Orsini ha anche sottolineato l’inversione di tendenza nella gestione delle aziende partecipate, evidenziando alcune criticità, come quella della gestione del verde.

Cinzia Fabrizi (LB) ha detto che “non ha senso parlare di bilancio di previsione quando le risorse sono già state in gran parte utilizzate, anche se questo non è colpa della giunta”. “Tra le responsabilità dell’amministrazione “c’è invece quella di non aver compiuto le scelte strutturali per il futuro della città”. “Sono state lasciate in sospeso decisioni importanti sulle aziende partecipate, nelle quali il consiglio comunale non è stato chiamato neanche a svolgere il suo ruolo” .”Non si è voluto cambiare neanche il sistema del sociale – ha aggiunto Cinzia Fabrizi – nonostante lo avessimo chiesto a più riprese, avanzando delle proposte concrete come quello dell’introduzione dei voucher”. Infine la Fabrizi ha denunciato la scarsa visibilità delle sedute del consiglio comunale sul sito web del Comune, in mancanza di un archivio video, e sulle tv locali.

Leo Venturi (Terni Oltre), ha deunciato anche lui una scarsa capacità di programmazione dell’amministrazione comunale, pur in un quadro generale difficile.  “Occorrerebbe uno sforzo – ha detto - uno scatto in avanti in termini progettuali per andare oltre la quotidianità”.

Per Mauro Nannini (FdS), “la situazione drammatica che sta vivendo il Paese non è certo colpa dell’amministrazione comunale: le carenze programmatiche soprattutto sulle politiche industriali dei governi Berlusconi, Monti, Pd e Pdl, hanno prodotto solo incertezze”. “In questa situazione – ha aggiunto -  l’amministrazione comunale è riuscita a non sforare il patto si stabilità non aumentando i costi dei servizi a domanda indi duale, ma in assenza di un cambio di rotta della politica nazionale, il futuro degli enti locali in generale appare scuro”. “Restano comunque delle criticità – ha concluso Nannini - sulle quali occorre continuare a lavorare: la partita del sistema museale, i rapporti con l’Atc e la continuazione di un’inversione di rotta sulle municipalizzate”.

Paolo Garofoli (Gruppo Misto) ha detto che non si sta discutendo di un bilancio preventivo, ma di un consuntivo. “Viviamo in una fase drammatica, dovuta anche ad una situazione pregressa tutt’altro che positiva, ma l’attuale amministrazione ben poco ha fatto per invertire la rotta: solo tanti slogan che non nascondono i fallimenti, come quello sulla macchina amministrativa, il consorzio delle aree industriali, l’Isrim”. Garofoli ha anche rilevato che “in realtà la previsione delle entrate tributarie passa da 58 a 68 milioni nel 2013”.

Riccardo Giubilei (Pd) ha chiesto maggiore attenzione alle questioni più delicate, come quella dell’alleggerimento del carico fiscale per artigiani, commercianti e piccole imprese. “Su questo – ha detto Giubilei – occorre aprire un tavolo di concertazione per individuare, insieme alle categorie, gli sgravi che possono essere realizzati”.

Per Giampiero Amici (Pd) non si può affrontare la questione del bilancio del Comune di Terni senza far riferimento al contesto generale di un Paese che rischia il commissariamento. “Cerchiamo di essere responsabili valutando con attenzione il quadro d’insieme”. “Non ci si può lamentare della mancanza di programmazione se sono ci sono certezze da parte del governo nazionale”.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017