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Boccolini e Talamonti: “Massima attenzione sulla vendita dell’Ast"

(Ufficio Stampa) – “Le dichiarazioni di questi giorni con le quali si invitano tutti a un soporoso approccio nei confronti della vicenda Ast e a guardare con serafica speranza le soluzioni che gli altri prenderanno per i lavoratori e la città, non possono convincere chi ha decine di ragioni per temere di doversi sentir dire “meglio non si poteva fare”. Lo scrivono in una loro nota i consiglieri comunali Giocondo Talamonti e Giuseppe Boccolini.
“La storia dei rapporti fra il nostro territorio e le multinazionali che nel tempo vi si sono insediate è, purtroppo, ricca di episodi di pentimenti tardivi, come conseguenza di sfilacciati vincoli al momento dell’inizio delle attività produttive, ultima della serie, la Basell”.
“La politica del “tutto va bene, Madama la marchesa” – si legge ancora nella nota -  può essere condivisa solo da chi ha la memoria corta, mentre colpevole e infelice è l’accusa di propaganda affibbiata agli inviti espressi da vari consiglieri a tener desta l’attenzione. In altre circostanze, si sarebbe parlato di sciocca strumentalizzazione”.
“Se qualcuno vorrà attendere che altri risolvano il problema al suo posto, noi - scrivono Boccolini e Talamonti - continueremo a monitorare il quadro di riferimento e a invitare tutti a collaborare; carta stampata in primis al fine di mantenere viva l'attenzione dei media nazionali su Terni, perché si verifichino, in tempi brevi, alcuni punti”.
Tra questi i due consiglieri elencano in particolare: “Il coinvolgimento del Presidente Letta, (alla luce delle linee programmatiche sullo sviluppo del Paese riferite all'atto del suo insediamento) e della Commissione Europea cui spetterà di accertare l’idoneità dell’acquirente e valutare la cessione in base ai vincoli imposti; l’attivazione di una vertenza nazionale mirata a garantire i livelli occupazionali e a tutelare il sito d'eccellenza di Terni; la richiesta di un tavolo europeo per avere contezza sui volumi produttivi comunitari dell'acciaio e sul futuro della "Terni"; la salvaguardia dell'integrità dello stabilimento ternano, senza "spacchettamenti"; la conoscenza del piano industriale  dei probabili acquirenti (cordata Aperam e il fondo Apollo) per verificare se sono previsti volumi produttivi tali da comportare la saturazione degli impianti con la produzione di 1,2 milioni di ton/anno di laminato inox a freddo (produzione; livelli occupazionali), investimenti tecnologici  e quali potrebbero essere gli sviluppi possibili per "Terni" capaci di fornire una prospettiva certa, di lunga durata e di competitività; il sostegno alle dichiarazioni espresse dal sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti "Mai come in questo momento è decisivo che quanti hanno responsabilità in questa vicenda operino in maniera determinata e coordinata avendo ben chiaro che è in gioco il futuro di un'importante azienda italiana che ha raggiunto livelli di eccellenza".

“Inoltre – concludono Boccolini e Talamonti - dopo le dichiarazioni del Presidente Terenzio Malvetani che indica la soluzione del problema  AST attraverso la costruzione di una nuova IRI, si propone  di coinvolgere (a garanzia del ruolo strategico di questa azienda per il Paese), la Cassa Depositi e Prestiti (Banca controllata per il 70% dal Ministero dell’Economia che ne garantisce la sua identità e la sua missione istituzionale a sostegno del Paese); il cui slogan è “Facciamo crescere l’Italia”. "Tutto ciò con il proposito di attivare azioni concrete da parte di tutti i soggetti interessati: dagli imprenditori ai politici, dalle istituzioni locali ai parlamentari italiani ed europei, dalle organizzazioni sindacali territoriali e nazionali a quelle europee, senza trascurare il coinvolgimento dei lavoratori e di tutti i cittadini ternani e umbri. Tutti dobbiamo dare il massimo".

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017