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Per chi affitta a canoni concordati, l’Imu è da prima casa

(Direzione Generale/Uff.stampa) – Aliquota della prima casa anche per chi affitta a canone concordato e per gli anziani che vivono nelle case di riposo e che pure hanno mantenuto la proprietà della casa di provenienza.
In merito all’Imu, sono le notizie principali che sono emerse dall’incontro di questa mattina tra il vicesindaco con delega al Bilancio Libero Paci e le associazioni di categoria degli inquilini e dei proprietari edili.
“Incontro sicuramente positivo e proficuo – dichiara il vicesindaco – abbiamo riscontrato apprezzamento per questo duplice sforzo che il comune di Terni e pronto ad affrontare. Prevedendo  nel regolamento comunale l’aliquota del 5.5 per mille a tutte le case affittate a canone concordato e alle abitazioni degli anziani che hanno la residenza nella casa di riposo, il comune di Terni rinuncia ad oltre un milione di euro. Una cifra davvero consistente se consideriamo che il Governo centrale ha sovrastimato il gettito Imu a favore dei comuni e che per il nostro Ente andiamo incontro nel 2012 a una diminuzione dei trasferimenti per 10 milioni di euro. Abbiamo però voluto dare, come amministrazione comunale, un forte sostegno alle politiche abitative,  l’emergenza casa può essere affrontata anche con i canoni concordati che svolgono una funzione di calmierazione del mercato e sono una sicurezza sia per l’inquilino che il proprietario. Così come non potevamo rimanere insensibili agli anziani che vivono nelle case di riposo e che avrebbero dovuto pagare aliquote da seconda casa”.
Nell’incontro di questa mattina, da parte dell’Amministrazione Comunale sono state ribadite le valutazioni critiche sull’Imu che si configura sempre di più come una tassa quasi esclusivamente a favore dello Stato centrale e lascia spazi di manovra ridottissimi ai Comuni. Una situazione che il Comune di Terni ha contributo ad evidenziare a livello nazionale tramite l’Anci che da tempo chiede un gettito realmente a favore delle politiche locali. Il vicesindaco ha confermato che il comune di Terni  ha rinunciato alla applicazione delle aliquote massime: per la prima abitazione adotterà il 5.5 per mille con franchigia di 200 euro e detrazioni per i figli conviventi, misure che porteranno alla esenzione totale per il 35% delle abitazioni principali. Per gli altri immobili aliquota al 9.6 per mille, con un incremento di pressione fiscale significativa dettato dalla rivalutazione delle rendite catastali.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017