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Consiglio comunale, il dibattito sul Dup

(Ufficio Stampa/Acot) - “La discussione sul documento unico di programmazione – ha detto l'assessore Vittorio Piacenti D'Ubaldi intervenendo nel corso della seduta del consiglio comunale dedicata al Dup - non è stata inutile: tutte le considerazioni raccolte in questa seduta potremo infatti utilizzarle nella redazione definitiva del documento e  saranno dunque patrimonio del lavoro che inizieremo il primo maggio”.
Piacenti D'Ubaldi ha espresso però il proprio rammarico per il dibattito, specie quello in commissione, che “poteva essere l'occasione per entrare nelle questioni strategiche, evitando gli aspetti procedurali”.

“Il Dup – ha aggiunto l'assessore all'urbanistica Francesco Andreani -  è soprattutto uno strumento di visione”. “Una delle priorità è pensare che la città non ci appartiene, ma che siamo solo dei collaboratori. Molte cose recepite nel Dup non vengono da noi, ma dalla città stessa”.
“Bisogna avere una visione sull'identità della città – ha detto ancora Andreani - e mi preoccupa molto che alcuni consiglieri d'opposizione anche giovani dimostrano di non averla”.

Faliero Chiappini (Città Aperta) nel suo intervento per le dichiarazioni di voto sugli atti integrativi al Dup ha ribadito le priorità espresse anche negli atti integrativi da lui stesso presentati e approvati dal consiglio comunale: lo stop al degrado della città, con una rinnovata attenzione al tema delle manutenzioni; il recupero di risorse attraverso l'adeguamento dei canoni sullo sfruttamento idrogeologico; l'attenzione straordinaria per lo sviluppo e la crescita anche attraverso la creazione di un organismo strutturato di partecipazione per affrontare in un'ottica di sistema i problemi economici e industriali del territorio. 

Per Enrico Melasecche (IlT) “il problema dei problemi è quello di dare risposte alla città sul tema dello sviluppo, dell'occupazione e quindi dei servizi fondamentali che stanno venendo sempre meno a causa di una crisi che ormai dura da vari anni e di cui a Terni non si vede la luce in fondo al tunnel. In questa situazione alcune scelte, non certo prioritarie, come quella di riesumare l'Uovo di Ridolfi sono sbagliate". “Voterò contro il DUP – ha detto Melasecche - perché è vecchio, perché reitera idee di sempre, ricopiate di anno in anno, ma non fa sognare proprio nessuno e non indica come uscire dal tunnel di questa lunga e pericolosissima consunzione che vive Terni”.

“Il dibattito sul DUP con sessanta emendamenti/atti di indirizzo è surreale – ha scritto Paolo Crescimbeni (Gm) in una sua nota -  in quanto l’obbligatorietà del documento è frutto di una invenzione di qualche burocrate governativo in cerca di appesantire i già complessi lavori della macchina comunale. Senza precisi riferimenti di bilancio il DUP è un libro dei sogni o, se si preferisce, delle buone intenzioni. La Città è stanca di chiacchiere e questo documento ne rappresenta la sintesi più alta”. “Tuttavia il nostro DUP non contiene una sola idea nuova degna di nota, replica vecchie logiche gestionali mentre Terni ha bisogno di uno scatto in avanti, che solo una visione strategica alta e innovativa può dare”.

Thomas De Luca (M5) parlando – durante le dichiarazioni di voto - degli atti integrativi presentati dal suo gruppo consiliare, aveva sottolineato che per “l'80% si tratta di proposte a costo zero, in sostanza delle porte lasciate aperte per una stagione diversa da far vivere alla città”. De Luca si è poi soffermato sugli obiettivi di eventuali project financing che – a suo parere – potrebbero essere utilizzati come strumento anche per rispondere alle emergenze abitative. Infine – ha concluso - “l'oculatezza che oggi si vuol prendere come giustificazione per i tagli e i risparmi sulle mense scolastiche, avrei voluta vederla applicata anche in passato in tante occasioni di sperpero del denaro pubblico”.

"Questo Documento Unico di Programmazione - ha detto nel suo intervento Marco Cecconi (FdI) è tutt'altro che un documento “unico”: perché saranno i fatti a riscriverne, già nell'immediato futuro, tante e tante versioni diverse". "Per questo - ha proseguito Cecconi - abbiamo ritenuto e riteniamo questo documento assolutamente “inemendabile”: ovvero, del tutto impermeabile ad atti di indirizzo che aggiungerebbero solo alea, alla tanta che già c'è. Sulle singole aree di intervento, dal governo dell'economia ai servizi, dalle partecipate alla sicurezza, dalle politiche culturali all'ambiente, continueremo ad incalzare la giunta, pur nella sostanziale indifferenza della giunta stessa. Sul futuro del DUP, attendiamo di conoscerne la versione, per così dire, “definitiva”, una volta che sarà stato effettivamente aggiornato alla luce delle risultanze citate dell'atto di indirizzo presentato da Cavicchioli".

 

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017