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Consiglio comunale, il dibattito sull’approvazione del Piano d’Ambito

(Direzione Generale/Uff. Stampa) – Nel dibattito che ieri sera in consiglio comunale ha preceduto l’approvazione del piano d’ambito per il servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati dell’Ati 4, sono intervenuti consiglieri di maggioranza e d’opposizione. Ecco una sintesi delle loro dichiarazioni.

Giampiero Amici (Pd) ha sottolineato come la linea di fondo del nuovo piano sia chiara: “Si vuol provare ad evitare la scelta dell’incenerimento ed in questo senso, ci sono tre anni di tempo per spingere ed investire sulla raccolta differenziata”. “E’ altrettanto evidente – ha continuato Amici – che si chiede alla Regione un ripensamento sul piano di sua competenza”. “Su Terni Ena non possiamo assumere una decisione, perché non rientra nelle nostre competenze, ma l’orientamento della giunta è implicito nel piano d’ambito”.

Paolo Garofoli (Gruppo Misto) ha detto che l’obiettivo della differenziata spinta è importante, ma occorrono gli strumenti per arrivare ad una situazione economicamente sostenibile. Il piano d’ambito non sembra andare in questa direzione perché scarica i maggiori costi sui cittadini. In questo senso Garofoli ha insistito sulla necessità di un vero e proprio progetto industriale legato ai rifiuti, che “devono diventare una risorsa economica”. “Per questo però, occorre una politica industriale che vada in questa direzione: la sostenibilità ambientale si regge infatti sulla sostenibilità economica dell’operazione”. Rispetto al piano regionale, Garofoli ha infine ribadito che Terni non deve diventare la pattumiera dell’Umbria.

Per David Tallarico (PTca), “se vogliamo una tariffa più bassa, occorre spingere sulla differenziata e occorre sollecitare la cittadinanza con ulteriori campagne d’informazione”. “Il piano d’ambito – ha detto ancora Tallarico - prevede che per tre anni non venga attivato l’incenerimento: credo che questa debba essere anche la scelta del futuro, incentivando il riciclo: il Comune ha dunque scelto una strada che è anche quella condivisa dai cittadini”.

Secondo Carlo Orsini (Gruppo Misto), invece, in questa materia da anni “troppe cose sono passate sulla testa dei cittadini e hanno portato questo territorio ad avere un inceneritore potenzialmente attivo”. “Non so cosa potrà scongiurare questa opzione, sicuramente occorre che si muova la Regione”. Orsini, che sull’atto aveva presentato un lungo emendamento, ha anche detto che il piano d’ambito, così com’è, manca di chiarezza in troppe cose: ad esempio i criteri di premialità e sanzionatori per la raccolta differenziata”.

Per Giorgio Aquilini (PTca) nella gestione dei rifiuti occorre tener presenti alcuni principi di fondo: “quello del chi inquina paga, poi il principio di precauzione e infine il principio di prossimità”.  “Oggi – ha detto Aquilini -  siamo chiamati a scegliere la strada da seguire: facciamolo insieme, pensando ai nostri figli”.

Secondo Giuseppe Boccolini (Psi), nonostante “la raccolta differenziata spinta, occorre valutare che resterà presumibilmente una parte di rifiuti da incenerire”. In questo senso – ha detto Boccolini – “Terni non può farsi carico di quello che Perugia non vuole”. Più in generale il consigliere del Psi ha invitato a non assumere atteggiamenti di demonizzazione a prescindere. “Bisogna considerare tutte le tecnologie e le gestioni più avanzate del ciclo dei rifiuti, senza gridare al lupo, al lupo”. Infine Boccolini ha indicato, per l’incenerimento in Umbria, la strada del riutilizzo dei forni dei cementifici già esistenti.

Per Mauro Nannini (FdS) il piano d’ambito “apre una fase nuova nella gestione del ciclo dei rifiuti”. “L’elemento di svolta – ha detto – è comunque quello dell’abbandono dell’incenerimento come ipotesi di smaltimento e questo al di là di alcuni elementi problematici, ancora da risolvere, a partire dall’obiettivo di raccolta differenziata prima del 2015”. Nannini ha anche chiesto che, dopo l’approvazione del piano d’ambito, il consiglio si pronunci sull’opportunità o meno della riaccensione dell’impianto Aria Spa e su questo argomento ha anche presentato un ordine del giorno, oltre ad un atto d’indirizzo sul piano d’ambito.

Enrico Melasecche (Udc) ha sottolineato che “a parole si continua a dire che si vuole la raccolta differenziata, ma nei fatti poi non avviene”. “Il controllo attribuito al Comune, infatti – secondo il consigliere dell’Udc – è svolto in maniera insufficiente”. Melasecche ha parlato anche di “baraonda di mancanza di trasparenza: come si può decidere su un piano d’ambito in cui l’unica cosa certa è che ci sarà un aumento immediato delle tariffe e, solo forse, una successiva diminuzione?”. “Con questo piano sanciamo che va tutto bene, ma nella conca si continueranno a bruciare rifiuti”.

Per Cinzia Fabrizi (Lista Baldassarre) , a seguito del Piano  “i cittadini si ritroveranno penalizzati più volte, perché pagheranno tariffe aumentate e avranno comunque un’area inquinata”. “Si sono infatti accumulati ritardi gravissimi che hanno trovato un’unica soluzione: quella di aumentare le tariffe”. La Fabrizi ha rilevato che  “il porta a porta non funziona in centro e c’è rischio che non funzioni anche in altre zone; per questo occorrerebbe progettare e proporre altri sistemi per la differenziata”.

Alessio Cicioni (Pd) ha invece espresso un giudizio positivo sul piano d’ambito “perché privilegia la riduzione e il riuso, spingendo sulla raccolta differenziata e valorizza l’impiantistica presente e futura del nostro territorio”. “Questo piano – ha detto Cicioni -  non va contro, ma supera il piano regionale del 2009”. “D’altra parte in questi tre anni ci sono stati significativi cambiamenti tecnologici e organizzativi”. Infine il consigliere del Pd ha sottolineato che occorre prendere una posizione forte rispetto alla modifica del piano regionale e per questo aveva anche presentato un articolato atto d’indirizzo.

Dario Guardalben (Pdl) ha sottolineato come le “contraddizioni interne alla maggioranza e le loro ricadute, si ripercuotono sui cittadini ternani, che sono – anche in questo caso - cornuti e mazziati”. “Il piano d’ambito – ha detto Guardalben - è un libro dei sogni: il progetto di raccolta differenziata così spinta - che pure è auspicabile, è una previsione irreale, specie se confrontato con la situazione attuale”.

Riccardo Giubilei (Pd), nel suo intervento ha suggerito di dedicare, dopo l'approvazione del Piano d'Ambito, una seduta del consiglio comunale all'esame e all'approfondimento dei temi proposti con i diversi documenti e atti d'indirizzo presentati nella seduta di ieri, sia sulla questione del piano regionale, che sugli obiettivi della differenziata e sulla situazione dell'impianto Aria Spa.

Infine Claudio Campili (Idv), pur commentando con favore il contenuto del Piano, si è soffermato sulla necessità di adottare tutte le soluzioni tecnologicamente più avanzate anche per gli impianti esistenti, ad iniziare dall'abbattimento dei fumi.


 

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017