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Consiglio comunale, in liquidazione volontaria il consorzio aree industriali

(Ufficio Stampa) – Con 19 voti a favore e due astensioni il consiglio comunale nella seduta di ieri sera ha deliberato la liquidazione volontaria del consorzio per le aree industriali. La proposta era stata illustrata, a nome della giunta, dall’assessore allo sviluppo economico Sandro Piermatti.
“Si tratta – ha detto Piermatti -  di una proposta condivisa da tutti gli azionisti (Regione, Comuni di Narni e Spoleto e Provincia di Terni) che nasce dalle pesanti difficoltà di carattere finanziario in cui si trova il consorzio”.
“Il consorzio – ha ricordato Piermatti - era nato all’inizio degli anni ‘90 per un’esigenza di integrazione tra i comuni del contratto d’area, con l’obiettivo di mettere a disposizione aree industriali adeguate infrastrutturate e a basso costo per lo sviluppo del territorio di riferimento”. “Il consorzio ha utilizzato ampiamente fondi comunitari e attivato percorsi con fondi propri La crisi finanziaria si è determinata per il fatto che il consorzio stesso ha acquisito aree e le ha sistemate, attivando mutui, ma oggi non ci sono più richieste di acquisizione a seguito del perdurare della crisi economica. Difficoltà rilevanti si sono inoltre presentate per le note vicende del compendio Bosco”.
“Il consorzio – ha spiegato ancora Piermatti - ha un capitale immobiliare che ne garantisce l’equilibrio, anche se la sua attuale consistenza dovrà comunque essere sottoposta a perizia valutativa". "Partiamo da un’azione condivisa, per salvaguardare il valore in essere, nominando un commissario liquidatore e portando queste competenze all’interno di Sviluppumbria, anche sulla base di un atto d’indirizzo della regione. L’amministratore straordinario sarà nominato in accordo tra i soci”. “L’avvio della liquidazione volontaria consentirà dunque – ha concluso l’assessore - di gestire meglio il rapporto con i fornitori e, in generale, di facilitare la gestione di questa fase”.

Nel corso del dibattito che ha preceduto il voto, Cinzia Fabrizi (LB) ha chiesto quale sia il senso di immettere tutto il patrimonio del consorzio - che è di tre comuni - nelle mani di un organismo regionale come Sviluppumbria. Giuseppe Boccolini (Psi) ha parlato di un atto che non avrebbe mai voluto votare, “di un salto all’indietro nella storia della città”, una scelta difficile, di fronte a poche alternative, che però va fatta nella più grande trasparenza. Boccolini, in particolare, ha chiesto se le aree industriali esistenti entreranno a far parte del patrimonio di Sviluppumbria e quale sarà il ruolo futuro del Comune.
Enrico Melasecche (Udc) ha definito l’atto proposto come una sorta di “de profundis”. “Chiudiamo un pezzo dell’interventismo economico-politico della regione sul nostro territorio”. “L’obiettivo di incentivare gli investimenti esogeni non è stato raggiunto”. Anche Melasecche ha chiesto quale sarà il ruolo del Comune nella prossima gestione da parte di Sviluppumbria e ha concluso dicendo che non si possono tacere le ragioni che hanno portato a questo fallimento, che non possono dipendere solo dalla crisi economica.
Giampiero Amici (Pd) ha sottolineato come la situazione del Paese sia profondamente cambiata e la crisi del consorzio sia proprio all’interno di questi mutamenti nazionali. Le imprese che possono preferiscono investire in altre direzioni, non certo sulle aree industriali.
L’assessore Piermatti ha specificato che la messa in liquidazione del consorzio – la cui nascita venne condivisa da amministrazioni di diverso colore politico - è una sconfitta per tutti. Oggi ci troviamo ad affrontare un’altra pagina: la scelta è stata effettuata tra i soci considerando l’attuale fase della finanza pubblica e le sue difficoltà che non consentono agli enti di trasferire liquidità.
“Il Consorzio ha una forte crisi di liquidità: la nomina di un commissario e la messa in liquidazione avviano un percorso che può consentire una serie di operazioni finanziarie che oggi il consorzio - per  sua natura - non può fare. L’affidamento a Sviluppumbria, come soggetto in house della Regione può portare ad una serie di vantaggi finanziari, all’interno comunque di un percorso che è ancora  da costruire nei dettagli”. L’obiettivo resta quello di salvaguardare sia gli enti pubblici che il valore immobiliare del consorzio. La giunta – ha concluso Piermatti – aggiornerà comunque il consiglio nella massima trasparenza sugli sviluppi della situazione.

 

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017