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Consiglio comunale, passa la rinegoziazione di prestiti per oltre 18 milioni di euro

(Ufficio Stampa/Acot) – Il consiglio, nella seduta di oggi pomeriggio, ha approvato (21 voti a favore e 5 contrari) la delibera proposta a nome della giunta da Vittorio Piacenti D'Ubaldi per la rinegoziazione dei mutui concessi ai Comuni dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Si tratta – ha detto l'assessore illustrando l'atto – di una scelta prevista dalla legge, già fatta in passato che sottolinea comunque una difficoltà di bilancio comune a quasi tutti gli enti locali. 
“Si tratta di circa 120 mutui per un totale di oltre 18 milioni di euro. Il tasso medio d'indebitamento è ora di circa il 5,6% e la rinegoziazione viene fatta in media al 4,5%. La durata media era di circa 8 anni e cinque mesi e viene ora prolungata. Inoltre – ha concluso Piacenti D'Ubaldi – con quest'operazione si consente di rinegoziare ad un tasso fisso, mentre alcuni mutui del Comune erano a tasso variabile”. “Abbiamo valutato tutto con attenzione: in questa fase di criticità non possiamo permetterci di abbandonare delle opzioni come questa”.

Insieme alla delibera è stato votato anche un atto d'indirizzo (21 a favore e 5 contrari) proposto da Andrea Cavicchioli (Pd) a nome della maggioranza, attraverso il quale il consiglio comunale preso atto delle comunicazioni dell'Anci e del Governo approva l'atto a una serie di condizioni. La prima, ineludibile è che  “il prossimo decreto legge enti locali preveda in maniera esplicita come testualmente enunciato, la possibilità di porre in essere l'operazione in tutte le sue componenti da parte dei comuni che non hanno ancora approvato il bilancio di previsione”. “Il consiglio, si legge ancora nell'atto, ritiene altresì necessario che la disposizione inserita nel decreto enti locali preveda la possibilità di utilizzazione nel corso dell'anno 2015 dei vantaggi derivanti dall'operazione in questione”. “Il consiglio – conclude l'atto – qualora nel decreto enti locali non siano confermati tutti questi elementi impegna la giunta a non dare attuazione alla deliberazione 172 del 29/5/2015 che viene dunque approvata tenendo conto della scadenza  del 12 giugno”.

Enrico Melasecche (IlT) ha sottolineato che con questa delibera i debiti si spalmano su 30 anni: “Ci saranno meno servizi e i problemi graveranno sulle spalle delle generazioni future”. “Si tratta di un'operazione conveniente? Nessun padre di famiglia farebbe una scelta del genere con i tassi attuali”, ha aggiunto il consigliere d'opposizione. “Siamo dunque di fronte ad un'operazione incredibile che gioca sul fatto che l'ente è alla canna del gas: il guadagno è solo quello dei 700mila euro di minor rata per il 2015 che consente al Comune un po' di respiro sul corrente”.

Thomas De Luca (M56) ha sottolineato come non sia stata fornita la cifra dell'ammontare dei maggiori oneri per il Comune a seguito della rinegoziazione dei mutui. “La durata media dei 120 mutui rinegoziati – ha detto De Luca - è di otto anni e mezzo, ma c'è ora un allungamento a trent'anni con una forte crescita degli oneri per i cittadini e per il Comune”. “Il rischio di questa decisione che non è un obbligo, ma una scelta, è quello di ipotecare il futuro mettendo in discussione la qualità dei servizi e correndo il rischio che si prosegua sulla strada delle privatizzazioni indiscriminate”.
Andrea Cavicchioli (Pd) ha sottolineato come sia stato “un atto doveroso discutere di queste scelte in consiglio comunale in prospettiva della costruzione del bilancio di previsione, così da avere la piena consapevolezza delle responsabilità che ci dovremo assumere”. “L'incertezza derivante dai continui rinvii dei decreti – ha aggiunto - crea notevoli problemi tecnici, ai quali si aggiunge il peso e la responsabilità delle scelte”. “È evidente che con quest'atto si crea un vantaggio attuale e uno spostamento di situazioni non positive sul futuro. Dobbiamo avere la consapevolezza che ciò che ci attende col prossimo bilancio sarà un'operazione da cura da cavallo: servono fino a 13 milioni in più. Lo strumento di oggi si pone in questo contesto che non possiamo ignorare”.

Anche per Franco Todini (IC) “questa amministrazione scarica le responsabilità sul futuro”. “Cosa che è stata fatta anche nel passato, ma non si ha mai il coraggio di interrompere questa deriva”. “Se vogliamo intervenire seriamente con provvedimenti di spending review siamo disponibili al di là delle contrapposizioni tra maggioranza e minoranza. Rinegoziare i mutui in questa maniera non è invece la soluzione ai problemi”.
Federico Pasculli (M5S) ha fatto rilevare “la responsabilità oggettiva e politica di questa maggioranza e di quelle che l'hanno preceduta: il Comune non ha più capacità di spesa”. Il gruppo del M5S aveva anche chiesto di rinviare l'approvazione dell'atto in attesa del decreto del Governo.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017