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Consiglio comunale unanime sull’atto d’indirizzo per l’Ast

(Ufficio Stampa) – Il consiglio comunale, insieme a quello provinciale, riunito in seduta congiunta con quello provinciale, ha approvato stasera l’atto d’indirizzo proposto stamattina sulla vertenza Ast.
Prima della votazione era continuato il dibattito con gli interventi di diversi gruppi consiliari.
Federico Brizi (PdL), ha espresso l’auspicio che quello di oggi sia l’inizio di una battaglia che si deve spostare da Terni a Roma e a Bruxelles, auspicando che gli atti d’indirizzo non restino solo belle parole: si tratta di affrontare il tema della competitività del nostro Paese e che gli sforzi del Governo siano orientati anche a migliorare le condizioni di lavoro delle aziende e le infrastrutture”
“La nostra fabbrica – ha detto Giuseppe Boccolini (Psi) - che ha consentito a tanti di noi di vivere e crescere dignitosamente, naviga in mare aperto senza un nocchiero e senza una politica commerciale: quello di oggi è il momento più drammatico per l’acciaieria dopo i duemila licenziamenti del ‘54”. Per questo ha aggiunto Boccolini “ci vuole un livello della politica alto, capace di giocare partite delicate, senza assenze e silenzi assordanti”.
Per Leo Venturi (Terni Oltre), la vicenda dell’Ast è un problema del Paese, perché le acciaierie di Terni sono uno dei punti di forza della struttura industriale italiana e questa vicenda rappresenterà la cartina tornasole rispetto ai programmi del Governo Letta”.
Enrico Melasecche (Udc) ha sottolineato l’importanza del completamento delle infrastrutture a servizio delle acciaierie, a cominciare dalla Terni-Civitavecchia. Inoltre – ha detto – occorre comunque pensare ad un nuovo piano strategico della città, che comporti  alternative al polo siderurgico che va in ogni caso difeso e consolidato.
Riccardo Giubilei (Pd), ha ribadito che il consiglio comunale non si rassegna: occorre intervenire, occorre far sì che le parole si trasformino in fatti.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017