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Di Girolamo, Marini, Polli: “Vertenza Ast decisiva per l’Umbria”

(Ufficio Stampa) - Il sindaco Di Girolamo, ripercorrendo stasera in consiglio comunale le tappe della vendita dell’Ast, ha ringraziato il sottosegretario De Vincenti  definendolo “un punto di riferimento solido, competente appassionato, per la tutela degli interessi non di Terni, ma del Paese, nel difficile confronto con le multinazionali”.
Il sindaco ha fatto riferimento anche alla situazione della Basell, riferendo di aver concordato con De Vincenti, la convocazione di un nuovo tavolo nazionale con l’azienda, in considerazione degli ultimi sviluppi.
“La vicenda Ast – ha detto il sindaco – è lo specchio degli errori e delle incongruenze delle politiche europee nel settore industriale, nonché delle debolezze strutturali del nostro Paese: in questo senso la rinuncia a delle vere politiche industriali è stato un errore gravissimo, rispetto al quale occorre invertire la rotta”. “Occorre – ha detto Di Girolamo – sostenere le politiche industriali con fondi pubblici finalizzati, in un nuovo quadro di regole e di standard, in un riassetto governato della siderurgia europea, all’interno della quale il sito ternano rappresenta un asset fondamentale e particolarmente avanzato”.
“L’Ast – ha aggiunto il sindaco – non è ancora un’azienda in crisi, ma rischia di diventarlo se i tempi della vendita si allungheranno”. “Per questo c’è bisogno di uno scatto in avanti: sappiamo che il presidente Letta, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico ha preso in mano la questione ed in questo senso chiediamo che l’Italia eserciti il massimo delle proprie potestà verso la Commissione Europea e verso Outokumpu”.
Il sindaco ha ringraziato il consiglio comunale per i due giorni intensissimi di analisi, confronto e proposta che sono stati organizzati dalla conferenza dei presidenti, anche su sollecitazione dei gruppi e per "le prese di posizione forti e unitarie che riflettono la posizione della città".

La presidente della Regione Catiuscia Marini, nel suo intervento ha ribadito la richiesta al Governo “di assumere una diversa iniziativa nei confronti delle Istituzioni europee, ed in particolare della Commissione Europea, affinché si valuti la prevalenza della salvaguardia industriale e proprietaria nel territorio italiano, del ciclo integrato delle Acciaierie di Terni, compreso il Tubificio”. Questo "dovrebbe essere il primo punto da discutere nel tavolo nazionale sulla vicenda Ast", che non è "d’interesse locale, ma nazionale ed europeo".
“Sulla vicenda Ast  - ha concluso la presidente Marini - si gioca il destino dell’Umbria: dal sito siderurgico ternano dipende infatti il 40% dell’export regionale e il 20% del Pil delll’Umbria e la sorte di 600/700 piccole e medie imprese regionali”.

Il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli, nel suo intervento ha definito ambigui alcuni passaggi dell’intervento della Commissione antitrust e della procedura di vendita dell’Ast tuttora in corso. Il Governo italiano deve utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per incidere su questa vicenda, “evitando che si allunghino i tempi e che l’Ast  resti in un limbo particolarmente pericoloso che creerebbe danni irreversibili”. Polli ha anche avanzato il dubbio che si vogliano allungare i tempi della vendita per indebolire il sito produttivo”.

 

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017