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Giovedì la presentazione della tomba di Sabino e Serapia

(Direzione Generale/Uff.stampa) - Giovedì mattina, alle 11 (i mezzi di comunicazione sono invitati a intervenire), nella Sala dell'Orologio del Caos (ex Siri) è prevista la presentazione al pubblico della sepoltura proveniente dalla Necropoli dell'Acciaieria e che nella leggenda ha assunto i connotati della sepoltura di Sabino e Serapia, la coppia di fidanzati protetti da San Valentino. Il programma di domani prevede per le 10 l'intervento del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, il sovrintendente per i beni archeologici dell'Umbria Mario Pagano, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Mario Fornaci. Alle 11 gli interventi dell'archeologo Gabriele Baldelli sulle Tombe e comunità dei vivi, dell'antropologa Alessandra Mazzucchi su Dal seppellimento al ritrovamento: la tafonomia sui resti scheletrici, dell'antropologa Rosaria Olevano sui Resti scheletrici della tomba 26 della necropoli della Acciaierie. Alle 15,30 le relazioni della soprintendenza ai Beni Archeologici dell'Umbria Maria Cristina De Angelis su Sabino e Serapia, la tomba 26 della necropoli delle Acciaierie tra leggenda e archeologia, di Giulia Barella sul Restauro della tomba 26 della necropoli della Acciaierie, della soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche Maurizio Landolfi Deposizione bisome e multiple dalle necropoli picene di Numana-Sirolo, della soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche Tomba bisoma a San Benedetto del Tronto: archeologia o reliquie.  

"La necropoli - dichiara l'assessore alla Cultura Simone Guerra - rivenuta alla fine dell'800 a Pentima è di valore eccezionale per estensione e per la sua capacità, attraverso i corredi funerari, di svelarci molto dell'età del ferro e della popolazione ternana di quell'epoca. La tomba 26, per l'anomalia di contenere due corpi, ha suscitato fin da subito, come testimoniano le annotazione del Lanzi e la sua conservazione con la terra adiacente, grande interesse, fino a veder sorgere una serie di leggende legate a San Valentino, patrono degli innamorati. Ora il restauro grazie alla Fondazione Carit e l'esposizione nel nostro museo civico. Un traguardo che vogliamo celebrare con una giornata di studio di alto, livello, i maggiori esperti nazionali di questo tipo di sepolture forniranno preziosi indicazioni sugli studi che hanno portato avanti anche sulla sepoltura 26. Un contributo importante dal punto di vista archeologico, antropologico e perché no anche sulle credenze popolari che da un secolo circondano questa sepoltura".

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017