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I lavori di Rossano Ferrari in mostra sino al 15 dicembre

(Ufficio stampa) - Ex- Face è la mostra curata dalla ternana Anna Bonanni, in collaborazione con l'assessorato alla Cultura, che vede in esposizione a Palazzo Primavera fino al 15 novembre 30 tele ad olio di Rossano Ferrari. L'orario di aperturaè dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Rossano Ferrari, nasce a Modena nel 1970,  sperimenta varie tecniche espressive e agli inizi del percorso artistico, partecipa a concorsi e collettive di arte contemporanea. Si trasferisce negli Stati Uniti  a Miami, dove risiede per oltre un decennio, iniziandovi la sua feconda attività pittorica. Questa esperienza ricca di riconoscimenti ne accelera  la costante crescita, sostenuta  dall’interesse della critica e dei media. Nel 2011 rientra  Modena ove attualmente risiede.
Le opere
Dalla scoperta dell’altro da sé,  uno focus di singole scoperte: volte a cogliere nelle fisionomie di personaggi e  rispettive maschere,  (in un quadro se ne contano circa 500) le verità multiformi e sfuggenti della condizione umana. Il codice strutturale  ferrariano rimanda ad un rigore estetico puntuale, pur nelle diverse rappresentazioni pittoriche, articolate in habitat “chiusi“. Ove, tuttavia, coesistono possibili armonie fra personaggi, che egli muove empaticamente con tavolozze sinergiche rispetto al tema. Indubbia è la complessità compositiva delle tele, dalle linee   intersecanti il tessuto pittorico ai piani sequenziali differenziati. L’artista, nel suo percorso di ricerca, affronta apertamente il tema  della dualità umana di cui egli ammette , implicitamente, la fascinazione. La connotazione totemica della maschera, è cifra stessa della sua perpetua ambiguità e inesausta ri-appropriazione.  Alcuni rimandi di matrice simbolista-futurista, che l’occhio dell’artista indaga in chiave contemporanea, si confrontano con i vari stereotipi costitutivi  della società post-moderna, tutti umanamente riconducibili a questo archetipo. Sulle tele anche citazioni tratte dalla classicità greca-romana, in un alternarsi di emersioni a-temporali tipiche delle maschere o dei volti botticelliani dai grandi occhi immobili. L’intenso asse narrativo scandisce profili, maschere, anatomie parcellizzate, paesaggi, spunti di riflessione puntuale quanto immaginifica: creatività e empatia da ricondurre ad un unico soggetto: l’essere umano.  Fra le centinaia di maschere , contornate da grandi occhi e bocche sospese tra cieli e soli ignoti, emerge una sensibilità sentimentale, inquieta nella sua ricerca di spiritualità, cedevole alle carnali emozioni. 
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017