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Per il centro musicale di Borgo Bovio mancano solo 100 mila euro

(Direzione Generale/Uff.stampa) - In merito ad alcuni articoli di stampa sul centro musicale di Borgo Bovio l'Amministrazione Comunale ha diffuso una nota.

 L’intervento parte di un più amplio Programma Urbano Complesso denominato Contratto di Quartiere B. Bovio S. Agnese è stato finanziato dalla Regione Umbria e in parte dal Comune. 
L’intero importo impegnato è di 1.347.124,97 euro che ha portato la struttura ad essere completata sia nella parte edilizia che in quella impiantistica, pronta cioè ad attivare le relative utenze, per i due piani fuori terra destinati ad aule didattiche, locali di servizio, atrio e bar.
Per quanto attiene il piano interrato è necessario attivare il finanziamento finale riportato nel Programma dei Lavori Pubblici. I lavori relativi riguardano il completamento di parte della distribuzione del calore, i pavimenti e le tinteggiature.
Nell’articolazione dei lavori fin dalla prima fase è stato adottato il criterio di realizzare una struttura che possa prestarsi ad essere dotata, nella fase di uso e gestione, di quanto necessario (insonorizzazioni, cabine acustiche, correzione acustica, apparati fonici, ecc.) al particolare utilizzo dettato dalle esigenze di gestione, sempre nell’ambito dell’aggregazione dei gruppi e la socializzazione dei giovani amanti della musica nelle sue varie declinazioni e favorire la crescita delle band e dei musicisti ternani anche attraverso la sperimentazione di nuove forme artistiche e la produzione registrazione e distribuzione del prodotto musicale.
Come è ormai noto la gestione del cantiere ed i rapporti con la ditta sono stati particolarmente faticosi ed impegnativi per l’atteggiamento altalenante adottato dalla ditta, fino all’abbandono definitivo dell’opera.  A complicare ulteriormente le procedure è stato il fallimento della ditta che ha di fatto congelato sia i flussi economici che la possibilità di operare velocemente ed autonomamente, inoltre attualmente è ancora pendente una causa promossa dal curatore fallimentare avendo egli contestato le valutazioni fatte dal Comune dei crediti della ditta fallita rispetto alle sue illogiche pretese economiche.
L’Amministrazione nonostante tutto ha provveduto al riappaltare i lavori per quanto attiene i primi due piani che possono considerarsi conclusi. Fermo restando che per la piena operatività della struttura occorre completare anche il piano seminterrato per il quale servono ulteriori 100 mila euro da attivare uno specifico mutuo.  

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017