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“Ora più che mai unità d’intenti e compattezza per l’Ast”

(Ufficio Stampa) – “Il prolungarsi della procedura di vendita dell'AST sta aggiungendo problemi a quelli, già esistenti, sulla cessione di una azienda che gode della fama dei suoi prodotti e della professionalità di giovani quarantenni, una forza lavoro, fiore all'occhiello della siderurgia nazionale ed europea”. Lo scrive, in una nuova nota sull’argomento, il consigliere Giocondo Talamonti del Gruppo Misto.
“Nell'incontro di Strasburgo dell’11 giugno, con una delegazione umbra, il Presidente dell'antitrust Almunia si impegnò, a dar seguito alla procedura di vendita in tempi ragionevolmente brevi al fine di scongiurare ulteriori difficoltà che sarebbero potute sorgere fra i contraenti. All’epoca Outokumpu aveva ritenuto inaccettabile la sola offerta vincolante della cordata industriale Aperam-Arvedi-Marcegaglia”.
“Oggi ci si chiede se la Posco, colosso industriale coreano, potrebbe essere della partita considerando l’interesse mostrato per la Tad di Agarini, già protagonista della precedente cessione della Terni”.
“Si spera che nel frattempo – continua Talamonti - si siano trovate soluzioni utili per la vita della nostra Acciaieria e non ci  si avvii verso un suo indebolimento sotto il profilo della saturazione degli impianti e  delle commesse sul mercato internazionale”.
“Il sindaco, lunedì 7 ottobre, alla presenza del Presidente del Consiglio, dei Presidenti dei Gruppi consiliari e dei Presidenti di Commissione ha riferito sullo stato dell’arte per riflettere ed avviare ulteriori iniziative, da concertare con tutti i soggetti interessati. Importante è stato l'incontro del 15 ottobre fra i vertici della Regione, della Provincia e del Comune Terni con i sindacati e le RSU-AST per esternare la preoccupazione sulla situazione di stallo e per definire, quanto prima, l’assetto stabile dell’Azienda, vitale per il futuro della comunità locale”.
“L'acciaieria di Terni – scrive ancora Talamonti - non può sostenere a lungo le incertezze presenti; l'AST,  i suoi dipendenti e la città intera si aspettano che siano osservati i seguenti punti: mantenimento della capacità competitiva; tutela delle produzioni e del sito nella sua integrità; capacità industriale del soggetto acquirente, sotto l’aspetto dell’operatività sui mercati internazionali e della solidità finanziaria; un Piano industriale  che contempli oltre all'attività produttiva, l'innovazione, il mantenimento dell'occupazione, gli investimenti sui processi, sulle tecnologie, sull'educazione permanente del personale e sulla formazione dei tecnici tramite l'Università e la scuola, così come prevede il Patto di Territorio; unità d’intenti di tutte le espressioni locali (sindacati, associazioni datoriali, istituzioni, parlamentari etc.) nel perseguire, con interazione coordinata, l’interesse prioritario della città; coinvolgimento del Presidente Letta, del Ministero dello sviluppo economico, delle associazioni sindacali e datoriali a livello europeo per iniziare un percorso di politica industriale nazionale che, a partire dall'AST, dia prospettive anche alle altre aziende in crisi”.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017