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San Valentino 2016: “Il patrono patrimonio di tutta la città”

(ufficio stampa) – “Il Comune di Terni – dichiara l’assessore agli Eventi Daniela Tedeschi -  non intende avallare conflitti di alcun genere intorno ai simboli della propria identità culturale, religiosa, sociale. Per poter riprendere a lavorare su questi temi, dopo i recenti fatti accaduti in Basilica, va ricostruito un clima unitario nella città.
L’Amministrazione comunale darà quindi il suo fattivo contributo per riportare la festa di San Valentino in un ambito di sereno confronto. Riguardo alle mie deleghe, convocheremo nei prossimi giorni la Consulta del Turismo, a cui tanti portatori di interesse e concittadini hanno aderito, per costruire insieme quel progetto triennale di valorizzazione di cui ho ampiamente parlato.
Per evitare nuove barricate e partigianerie, occorre però recuperare un tessuto condiviso di analisi che parta da tre osservazioni oggettive: 1. la celebrazione del Santo Patrono è un evento di cui è titolare in ogni comune la Chiesa Apostolica Romana, che storicamente ne ha riconosciuto la santità, ne ha creato il culto, ha attribuito la gestione dei luoghi di preghiera e delle reliquie devozionali ai propri ministri, secondo una chiara scala gerarchica; 2. il fervore religioso e il senso di appartenenza sono un valore, ma non possono alienare la misura e il rispetto nei confronti di chiunque, a partire dal Vescovo, successore di San Valentino per volere del Papa; 3. il rilievo conquistato dal Santo dell’Amore inorgoglisce la città di Terni e spetta in primis all’Amministrazione Comunale, democraticamente eletta dai cittadini, progettare percorsi di promozione del suo luogo natale, in connessione ai grandi valori che rappresenta.
Da parte nostra, massima è e sarà l’apertura e l’ascolto, dimostrato anche dall'attivazione della Consulta, verso le varie sensibilità cittadine e in collaborazione con le altre Istituzioni. Quando però arriva il momento della sintesi, si decide e si prende una strada unitaria. Nel processo di maturazione della nostra città, non può più esserci spazio per chi procede per conto proprio su grandi questioni comuni, rivendicando forme di rappresentanza a cui non è legittimato. Chi soffia sul fuoco delle spaccature e dei personalismi distruttivi, deve essere invitato dalla stessa comunità a far prevalere il dialogo sulle idee e sui progetti per la crescita della città.
Allo stesso modo dobbiamo provare a ricollocare in un sentiero di comprensione l’azione intrapresa da un gruppo di parrocchiani della Basilica. Se il quartiere di San Valentino si sente al centro dell’attenzione generale solo a febbraio e magari individua nella Basilica l’unico punto di riferimento, spetta alla politica cittadina dare un segnale della propria presenza, interpretare i possibili malesseri, prendersi le proprie responsabilità ed i propri impegni. Dopodiché anche quel gruppo di persone, pur meritando rispetto per l’attaccamento devozionale, deve ricordarsi che non esistono attori unici nella custodia della memoria del Santo Patrono. La celebrazione di San Valentino appartiene a tutti i credenti, i parrocchiani e i cittadini di Terni, in quanto la sua storia è elemento fondativo dell’identità cittadina e valore di riferimento per l’amore universale”.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017