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“Sbagliato utilizzare il tema delle foibe in chiave revanscista”

(Ufficio Stampa) – “Crediamo si renda necessaria una riflessione franca su quanto accaduto sabato 15 febbraio. Una giornata che in qualche modo chiudeva il ciclo delle iniziative valentiniane e che è stata turbata dall’accondiscendenza che è stata concessa alle organizzazioni neo-fasciste di utilizzare il tema della giornata del ricordo come scudo dietro al quale legittimarsi agli occhi dell’opinione pubblica”. Lo scrive in una nota il presidente del gruppo consiliare Fds/Prc, Mauro Nannini.
“Innanzitutto – continua Nannini - la scelta di promuovere tale evento in un giorno diverso da quello ufficiale della commemorazione delle vittime delle foibe, nel bel mezzo della settimana di festività che ha visto la nostra città attraversata da molteplici iniziative culturali, gastronomiche e che ha visto un’affluenza enorme di cittadini e famiglie. Il tentativo che ogni anno si rinnova è quello di utilizzare i morti come cavallo di Troia per entrare in una città che ha sempre ripudiato le ideologie intolleranti. Questo tentativo di mimetizzazione va avanti da anni nella città di Terni, strumentalizzando tematiche largamente condivise al solo fine di non poter essere attaccati nel merito”.
“Il tema delle foibe – si legge più oltre nella nota - è il miglior modo per riuscire ad entrare indisturbati in città, da sempre infatti la tragedia Istriana viene utilizzata in modo strumentale dalle destre italiane per riuscire a riscattare la loro coscienza politica: equiparando le vicende istriane a quelle legate alla carneficina-nazi fascista che ha originato l’olocausto, farcendo il tutto con politiche contro la resistenza partigiana e retoriche nazionaliste che vedono noi italiani passare magicamente dalla parte di vittime innocenti, dimenticando che siamo stati prima di tutto carnefici”.
“Noi – scrive Nannini - non sosterremo mai posizioni negazioniste. La vicenda degli italiani d’Istria va contestualizzata dentro un arco temporale che ha visto l’Italia fascista forza occupante e totalizzante. Occorre contemplare il prezzo pagato dalle popolazioni slave in vent’anni di occupazione, un aspetto che certo deve far riflettere per un’attenta e non strumentale analisi della storia e delle sue conseguenze”.
“Il fatto che una vicenda storica “sensibile” come quella delle foibe – prosegue la nota - debba essere utilizzata per legittimare manifestazioni neo-fasciste piuttosto che per stimolare anche nella nostra città una serie di dibattiti e convegni di profilo storico culturale, la dice lunga sul vero obbiettivo che si cela dietro al presunto “ricordo”, quello appunto di sdoganare le nefandezze che i fascisti produssero in terra d’Istria durante i decenni di occupazione, una triste operazione revanchista a cui la città ha risposto con una larghissima presenza delle sue forze vive, democratiche e militanti”.
“Da questo punto di vista ribadiamo l’inopportunità di non aver in alcun modo impedito tale operazione. Le istituzioni potevano e dovevano fare di più, se non si è prodotta una vera e propria marcia che originariamente doveva aver luogo sotto il Comune di Terni, lo si vede alla fortissima partecipazione della città, grazie alla rete antifascista, che tiene ben salda la memoria storica e che non ha nessuna intenzione di legittimare movimenti alla cui base è radicato un profondo senso anti-istituzionale, nazionalista e xenofobo”.
“Vorremmo ricordare – conclude Nannini - che lo stesso Consiglio comunale si è dotato l’anno scorso di una delibera che impedisce questo tipo di tentativi, delibera alla quale Il partito della Rifondazione comunista e la Rete Antifascista intendono far rispettare ad ogni costo, anche occupando le piazze se necessario, ma nello spirito della difesa dei simboli democratici e costituzionali di questa città, a partire dal suo Comune”.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017