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Spesa corrente e per investimenti: il Comune di Terni tra i più virtuosi

Il Comune di Terni è tra i primi 20 capoluoghi di Provincia italiani più virtuosi che tengono sotto controllo la spesa corrente (quella destinata  alla gestione  amministrativa e dei servizi e agli stipendi dei dipendenti) e tra i primi 25 per spesa in conto capitale (quella finalizzata in gran parte agli investimenti).

E’ quanto emerge dai dati pubblicati recentemente dall’IFEL (Istituto per la Finanza e le Economie Locali), fondazione dell’ANCI  ( http://www.fondazioneifel.it/I-numeri-dei-Comuni/I-numeri-dei-comuni ).

I dati, tratti dai Conti Consuntivi raccolti dal Ministero dell’Interno,   pongono infatti Terni al 20° posto  tra i 109 capoluoghi di provincia, con una spesa corrente pro-capite di 833,3 euro, rispetto alla media nazionale di 889,0 euro a persona (+8% circa rispetto alla nostra città).

Tra i primi 20 Comuni più parsimoniosi figurano, tra gli altri, Barletta, Belluno, Arezzo, Biella, Pesaro, Forlì, Piacenza, Treviso, Reggio Emilia e Ferrara, mentre  nelle posizioni più basse della classifica si trovano L’Aquila (ma per ragioni legate al post-terremoto) e – tra gli altri -  Venezia,  Bolzano, Trento, Napoli, Cagliari, Firenze, Roma, Salerno, Potenza, Rieti e Pordenone.

Anche l’andamento nel tempo risulta positivo per il nostro Comune, che scende dai 936,5 euro pro-capite di spesa corrente nel 2008 ai 900,1 del 2009, agli 833,3 euro del 2010 (ultimo anno di cui si hanno i dati completi raccolti da Ifel) ai circa 800 euro del 2011.

Analoga la situazione per quanto riguarda la spesa in conto capitale: qui il Comune di Terni si colloca in 22esima posizione per capacità di spesa destinata in particolare a investimenti e acquisizioni, con 349,6 euro pro-capite (in crescita rispetto al 2007, quando era di 263,2 euro, e al 2009, con 278,5 euro).

La spesa per investimenti di Terni è del 16% circa superiore a una media nazionale (302,1 euro a persona) che è invece in calo  rispetto ai 474,9 euro del 2007 e ai 317,3 euro del 2009.

Nella élite dei 109 capoluoghi italiani si trovano tra le altre – accanto alla nostra Amministrazione – quelle di L’Aquila, Pisa, Brescia, Genova, Lucca, Lodi, Firenze, Vercelli, Alessandria, Trento, Siena e Arezzo. Tra i Comuni nella parte bassa della graduatoria figurano Enna, Messina, Siracusa, Caltanissetta, Matera, Sassari, Foggia, Ragusa, Frosinone, Viterbo, Agrigento, Potenza, Ancona.

Infine, il Comune di Terni è in 15esima posizione a livello nazionale per migliore rapporto tra spesa corrente e spesa in conto capitale: solo 2,38 euro di uscite per la gestione corrente per ogni euro destinato a investimenti rispetto a una media nazionale di quasi 3 euro (2,94).

Questi dati – commenta il Sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamoconfermano quanto da noi ripetutamente sostenuto sia nelle relazioni ai bilanci previsionali che ai consuntivi. Abbiamo cioè messo in atto un controllo rigoroso e costante della  spesa corrente, che si è tradotto – come ha già sottolineato il vicesindaco Paci nei giorni scorsi – in oltre 15 milioni di euro di risparmio in questi ultimi 4 anni,  e al contempo abbiamo operato la scelta politica di utilizzare il massimo delle risorse liberate  in favore degli investimenti. Risorse, queste ultime, che vanno a sostenere in questo momento particolarmente difficile l’economia cittadina e a migliorare ulteriormente la qualità urbana e le infrastrutture a servizio della collettività, implementando e arricchendo un percorso già avviato dalla giunta Raffaelli.” 

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017