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“Sulla politica dei rifiuti non si possono rimandare le scelte”

(Direzione Generale/Uff. Stampa) – “Non si può pensare di risolvere la questione dei rifiuti e dell’ambiente senza guardare al problema nella sua interezza, ma fissandosi solo su dei pezzi”. Lo dice il consigliere Giuseppe Boccolini (Psi) in riferimento al dibattito di ieri sera in consiglio comunale. Dibattito per il quale Boccolini – che nel suo intervento è stato più volte interrotto dal pubblico in sala  - denuncia anche un problema di rispetto della democrazia. “E’ inammissibile – dice – che in una sede istituzionale come quella del consiglio comunale, un consigliere eletto, per esprimere le proprie opinioni sia insultato e minacciato”. Tornando al tema del dibattito di ieri, Boccolini sottolinea che “serve una politica generale sulle questioni di tutela ambientale e della salute dei cittadini”. “Occorre partire dai dati, come quello che indica come la maggior percentuale d’inquinamento deriva dal traffico veicolare”. “In questo senso le politiche del trasporto pubblico attuali sono insufficienti: sono state cancellate le corsie preferenziali dei bus, è stata abbandonata la politica che aveva favorito l’utilizzo di mezzi pubblici e privati a basso inquinamento, con l’utilizzo del gpl e del metano”.
“Per quel che riguarda la termovalorizzazione dei rifiuti occorre ricordare che Terni ha già dato e dunque non appare una sede idonea per continuare ad ospitare questi impianti. D’altra però l’opzione rifiuti zero 2020 appare come una prospettiva irrealizzabile e dunque è inutile nascondere la testa sotto la sabbia”. “E’ quanto mai sconcertante che i riformisti del Pd vadano avanti dunque con scelte massimaliste e utopiche seguendo l’onda  più populista”.
"Nel contempo - continua Boccolini - i cittadini si troveranno a pagare l’aumento della tariffa, dovuta al piano d’ambito, e la conseguente ulteriore tassa della Tares e questa città rischia di trovarsi nelle condizioni di non avere più una risposta adeguata alla politica dei rifiuti”.
"Occorre inoltre considerare che l’UE e una legge nazionale del 2006 impegnano lo Stato italiano a smaltire la frazione secca attraverso la termovalorizzazione e questo ha costretto la Regione a emanare un’ordinanza di deroga per ovviare alla mancanza di impianti di termovalorizzazione”,
“Ci domandiamo dunque quanto tutto questo potrà durare e come risponderà Terni di fronte all’impossibilità di non poter più conferire i rifiuti in discarica”.
“Dunque pur con la piena consapevolezza che dovremo spingere al massimo verso la raccolta differenziata - conclude Boccolini - resta la domanda  su cosa si farà della frazione secca, quando e come Terni e l’Umbria avranno il coraggio di decidere per scelte che ci vengono imposte la legge”.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017