AGIT | 02 Settembre 2024 - ore 13:30 - Il sindaco Bandecchi difende in aula Riccardo Corridore e chiede la commissione
(ufficio stampa) – Al termine della seduta di oggi del consiglio comunale il sindaco Stefano Bandecchi ha fatto delle comunicazioni all’aula. L’oggetto alcuni articoli di stampa incentrati su una vettura in uso al vicesindaco Riccardo Corridore.
Eccone una sintesi:
“E’ ormai noto che il vicesindaco – comunica Stefano Bandecchi - possiede una vettura che è intestata alla zia e ha usufruito nell’acquisto delle agevolazioni dovute per legge. Come tanti altri cittadini italiani la zia, infatti, che ha 89 anni e delle malattie, ha la 104 e l’unico parente che può assisterla è il nipote, il vicesindaco.
Se le foto apparse sui giornali avessero ritratto il vicesindaco a spasso con l’auto, in compagnia varia, e si fosse fermato in centro per prendere il caffé al bar sarebbe stato un conto, invece si è fatta la foto alla sola vettura senza sapere l’utilizzo. Perchè il tutto assuma un qualche valore manca almeno la sequenza della foto.
Messa così si monta un caso politico gravissimo, per portare avanti una polemica che non ha né capo né coda. A questo punto ci vuole una commissione istituita dal Comune che approfondisca e tiri fuori chi ha fatto la foto perché ci vuole un permesso dalla pubblica autorità per farla.
Si tratta di un attacco personale che mi fa imbufalire. Si va sulla zia che ha la 104, una situazione peraltro diffusa vista la popolazione anziana del nostro Paese.
Pongo una domanda, il vicesindaco ha commesso un reato acquistando una macchina intestata alla zia che deve portare in giro per fare delle visite o per fare dei giri per conto della zia? La risposta è no perché la legge permette di utilizzare l’auto anche quando non c’è a bordo la zia. Si tratta dunque di un attacco personale gravissimo.
Non si confonda la politica con gli attacchi personali, la commissione porterà al sindaco i risultati, dato che ho già visto quattro, cinque articoli sul presunto reato che il vicesindaco avrebbe commesso.
Il Messaggero è poco attendibile ed è già coinvolto in pieno. La commissione di inchiesta dovrà far luce sul nome del fotografo perché se si tratta di persona autorizzata bene, se invece si tratta di una foto passata da qualcuno, allora è un altro conto. Se l’avesse passata uno qualsiasi, faccio un esempio il consigliere Ferranti, c’è da chiedersi se il giornale pubblica tutte le foto che gli passano.
Se c’è tutta la documentazione bene, sennò noi dovremmo fare ben altro. Questa vicenda ha fatto saltare qualunque tipo di accordo politico che si potesse fare in questa regione”.
SPA - Ufficio Stampa/Agit