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“Una città ripiegata su se stessa e schiacciata da Perugia”

(Ufficio Stampa) - “Dalla conferenza stampa di fine anno del sindaco Leopoldo Di Girolamo emerge l’immagine di una città che non ha corrispondenza con quella che è vissuta quotidianamente dai ternani”. Lo dichiara, in una sua nota, il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia Federico Brizi. “Le classifiche nazionali citate – scrive Brizi - vanno lette in maniera approfondita e comunque non possono nascondere il tema di fondo di questa città e cioè la mancanza di lavoro, in particolare quello intellettuale e giovanile, così come di una mancanza di prospettiva”. “Tutti i grandi progetti per creare lavoro ed economia promossi dalle amministrazioni di sinistra negli ultimi 15 anni sono falliti. Mi riferisco al polo universitario per il quale sono stati spesi milioni di euro nelle strutture senza far realmente attecchire l’università a Terni, al centro multimediale, agli studios di Papigno, all’Isrim, al centro di ricerche sulle biotecnologie, solo per citare i casi più gravi di occasioni sprecate”. “Una Città dove la pressione fiscale non è rimasta invariata ma fa sentire il suo peso più che mai e data da una molteplicità di “tasse” più o meno mascherate a partire dalle multe per l’autovelox, alle imposte sulla pubblicità al massimo delle aliquote, all’Imu, ai lucernari ecc”.  “Ci ritroviamo in una città ripiegata su stessa e in particolare schiacciata da Perugia dove continuano ad essere convogliate le risorse regionali su progetti faraonici ed inutili, ad iniziare da quelli della mobilità alternativa alla candidatura a capitale europea della cultura”. “A tal proposito, sentendo la conferenza stampa di ieri del sindaco – scrive ancora il presidente del gruppo di Forza Italia -  viene da dire che se a Terni sono state installate le biciclette – un servizio che peraltro non funziona – Perugia ha realizzato ben due sistemi di scale mobili e un sistema di minimetro”.
“Dal sindaco nel bilancio sul 2013 non una parola sull’università,  sul Verdi, sul futuro degli studios, sull’Usi, sulla ristrutturazione dell’ospedale, sulla Terni-Cesi. Non una parola di autonomia politica, culturale e geografica. Terni continua ad essere messa ai margine da una regione che ha riversato solo i propri fallimenti, da Umbria Mobilità, a Webred, al sistema sanitario. Terni merita altro, merita di riprendere un proprio ruolo”.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017