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Venti scatti per raccontare la Parigi degli attentati

(ufficio stampa) - Venerdì 19 febbraio, alle  18, al  Caos, sarà presentata  la mostra fotografica Parigi, il giorno dopo. Con una presentazione del sociologo Luca Diotallevi sul tema del laicismo e libertà religiosa e un racconto di due fotografi umbri, testimoni oculari della strage di Parigi.  A termine della presentazione un sassofonista e un contrabbassista dell’Istituto Briccialdi, eseguiranno La Marsigliese. Sarà presente Giorgio Armillei, assessore alla cultura.
Saranno esposte 20 foto nello spazio Project Room, al Caos, la mostra resta aperta fino al 29 febbraio con orari 10:00 – 13:00, 17:00 – 20:00 (chiuso il Lunedì)
Luigi Loretoni
Nato a Narni, nel 1934, dove risiede, inizia a fotografare negli anni 50. Fin dall'inizio si dedica al bianco e nero privilegiando il racconto per immagini e curando personalmente anche la stampa.
Nel 1985 è entrato a far parte del Gruppo Fotografico Leica con il quale ha concluso importanti esperienze. Da alcuni anni si dedica con particolare interesse alle manifestazioni musicali che si svolgono in Umbria, contribuendo con le proprie immagini alle mostre che ogni anno si tengono a Perugia in occasione di “Umbria Jazz”. Lo stesso interesse riserva ai temi sociali del proprio territorio, argomento che gli ha permesso di concludere significative esperienze editoriali. 
Giuseppe Cardoni
Di Gubbio, fotografa dagli anni 70, predilige il reportage in B/N. E’ coautore, col giornalista RAI, Luca Cardinalini, del libro fotografico “STTL La terra di sia lieve” (Ed. DeriveApprodi,Roma, 2006); insieme al fotografo Luigi Loretoni  nel 2008 ha pubblicato il fotolibro “Miserere” (Ed. L’Arte Grafica),  nel 2011 “Gubbio, I Ceri” (Ed. L’Arte Grafica) e nel 2014 “Kovilj” (Ed. L’Arte Grafica); è coautore del libro “I colori del Jazz”(Federico Motta Editore, 2010). Nel 2014 ha pubblicato il libro fotografico “Boxing Notes” (Edizionibam). Ha esposto i propri lavori in numerose mostre sia personali che collettive.
"Da molti anni a questa parte, l'evento fotografico Paris Photo – raccontano gli autori della mostra -  ci trascina nel mese di novembre nella città di Parigi, che diventa un luogo di condivisione fotografica ineguagliabile per ricchezza e stimoli. Anche lo scorso novembre eravamo quindi in città, insieme ad un piccolo gruppo di amici fotografi. Non potevamo ovviamente pensare che quella consueta trasferta culturale ci avrebbe reso testimoni di una delle pagine più tragiche della nostra storia moderna. Soggiornando a pochi metri di distanza dai luoghi degli attentati, abbiamo subito notato la confusione e il subbuglio: i taxi correvano avanti e indietro come fossero impazziti, e così la polizia. Ma come spesso accade in questi casi, abbiamo realizzato concretamente cosa fosse accaduto per mano dei notiziari e delle telefonate dei nostri parenti in Italia.  La mattina seguente ogni rappresentante delle istituzioni raccomandava di rimanere in casa, di non muoversi, di evitare il rischio. Abbiamo sentito subito forte il desiderio di dare la nostra testimonianza di quell'evento.  Era più che un desiderio, piuttosto un comando della nostra coscienza”.

 

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017