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Situazione finanziaria: le dure critiche delle opposizioni

(Ufficio Stampa/Acot) – “Oggi – ha detto Marco Cecconi (FdI) intervenendo nel dibattito consiliare di oggi pomeriggio sull'aggiornamento del piano di riequilibrio -  volete mettere in sicurezza un piano di riequilibrio che l’anno scorso avevate presentato come la messa in sicurezza del quadro finanziario”.  “Mentite e continuate a mentire sapendo di mentire. Avete sempre avuto un atteggiamento tracotante, ma bugia dopo bugia, giudizio dopo giudizio i nodi sono oggi venuti al pettine”. 
“Abbiamo provato vergogna per voi – ha continuato Cecconi -  perché  non c’è stata alcuna assunzione di responsabilità da parte vostra: continuate a negare il problema. Invece dovreste provare vergogna perché il fondo di rotazione è esattamente la iattura che un anno fa dicevate che avreste fatto di tutto per evitare”.
“La vendita delle farmacie è un altro grande pasticcio: perché nel 2018 dovrebbe accadere quello che non si è verificato nel 2017, stante le modalità, il ricorso pendente, le indagini? L’ipotesi della restituzione del prestito in un anno grazie alla vendita delle farmacie è dunque l’ennesima favola”.   
“I revisori dei conti – ha detto ancora Cecconi -  hanno scritto che questo piano non avrebbe alcuna utilità se non si risolvono i problemi strutturali che hanno portato a questa situazione”. 
“Questo piano 2 è la prova provata che finora avete solo sbagliato. Ora l’unica certezza è che aspetteremo un altro anno, che con quello appena trascorso fanno due e tutto resterà bloccato tranne le tasse che pagheranno soprattutto gli operatori economici”. “Non si capisce poi– ha aggiunto come si possano chiedere soldi in prestito per risanare debiti che non sono stati ancora riconosciuti. Cecconi ha più volte accusato la giunta di essere senza vergogna

Enrico Melasecche (IlT) ha ricordato che l’ex presidente del gruppo consiliare del Pd Andrea Cavicchioli davanti al sindaco “più e più volte aveva dichiarato che mai e poi mai si sarebbe arrivati a un aumento delle tasse”. Ha ricordato anche che il presidente del consiglio comunale aveva promesso che avrebbe fornito ai consiglieri copia del ricorso del Comune alle sezioni unite della Corte dei Conti, redatto da uno studio d’avvocati pagato con i soldi dei cittadini”.
“Avete compiuto una serie di scorrettezze – ha detto Melasecche - che hanno danneggiato e danneggeranno i cittadini; state conducendo una manovra deflazionistica folle e preleverete altri 3,5 milioni dalle tasche delle imprese obbligando molti piccoli imprenditori a chiudere, in più con l’aumento della tassazione sugli immobili date un altro colpo all’edilizia”. 
“Stamattina – ha riferito ancora il consigliere d’opposizione - in commissione dai sindacati e dalle associazioni di categoria è arrivata una mitragliata di critiche e di accuse alla Giunta”. “Se aveste voluto tutelare gli interessi della città avreste dovuto pensare a un piano C da concordare con l’opposizione e con la città alla condizione di sottoscrivere le dimissioni del sindaco: invece l’unica ragione per cui martoriate la città è che volete restare qui attaccati alle poltrone”.

Per Francesco Ferranti (FI) i punti in discussione ieri e oggi “evidenziano come questa amministrazione abbia sostanzialmente fallito il proprio mandato amministrativo”. “Il Pd non ha governato con una visione e nell’interesse complessivo del territorio, ma solo per sostenere i propri ambienti di appartenenza con un orizzonte di pochi anni per arrivare alle prossime elezioni”. “Proprio questo modo di fare è una delle cause degli errori, dei debiti che avete contratto. Ora con l’ulteriore manovra odierna colpite imprenditori e edilizia, ma questo comporterà un ulteriore colpo per l’economia locale. L’unica strategia che avete è quella di alimentare l’apparato elettorale collegato al Pd e ai partiti di sinistra”. “Questo è il sistema Terni, che adesso si sta rompendo, come dimostrano le posizioni della Cgil: come pensavate di non affondare con queste premesse?”. “Occorre invece creare le condizioni perché il territorio sia attrattivo, cosa che non avete mai fatto e che non state assolutamente facendo”. 

“Questa manovra è una pagina triste nella storia della città, un atto che poggia su presupposti normativi che non stanno in piedi”, ha detto Valentina Pococacio (M5S). “Sulla consistenza delle entrate di questo piano, derivanti dalla vendita delle farmacie e dall’operazione con l’Ater restano forti dubbi”. “Tuttavia – ha proseguito - non c’è nulla di cui essere sereni, perché gran parte della massa passiva e i debiti fuori bilancio sono derivati da una mala gestione dell’Ente e il fatto che si vendano beni pubblici per colmare carenze amministrative non può tranquillizzare nessuno”. “La città non può pagare debiti dovuti a colpe dell’amministrazione, si tratta di una cosa ignobile. L’operazione non è condivisibile”.  "Le passività saranno ripagate con l’aumento delle tasse e la riduzione dei servizi. C’era una terza via che avevamo indicato: verificare i debiti fuori bilancio e eliminare quelli non riconoscibili. Certo qualcuno li avrebbe dovuti pagare, chi li ha commissionati, chi li ha avallati, ma non li avrebbero pagati i cittadini ma chi indebitamente li ha contratti”.  “A questo punto - ha concluso Pococacio - non ci resta che dirvi: andate avanti e schiantatevi politicamente!”. 
 

GLD - Ufficio Stampa/Acot

Data aggiornamento della pagina: 20/12/2017