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“L’inauguratore di lavori altrui faccia qualcosa”

(ufficio stampa) – “C’è voluto qualche mese – dichiara il consigliere Comune del Pd Valdimiro Orsini – ma ora, finalmente, abbiamo capito quale sia il ruolo dell’assessore ai Lavori Pubblici della giunta Latini.
Enrico Melasecche si è dedicato a tempo pieno ad inaugurare i lavori predisposti e avviati dalla amministrazione Di Girolamo. Così è successo per Largo Villa Glori, così per l’illuminazione artistica di alcuni monumenti cittadini, così avverrà, leggendo i post dell’assessore, per la Maratta Gabelletta.
Le cose vanno molto a rilento o addirittura sono ferme nei cantieri che richiederebbero il lavoro e l’azione dell’assessore ai Lavori Pubblici. Dopo mesi di campagna elettorale martellante nei quali Melasecche ha strillato che la Fontana di Piazza Tacito andava riattivata subito, ora il Melasecche assessore ha annunciato che bisognerà attendere almeno sino al 2020 in quanto l’operazione di restauro dei mosaici è complessa e per l’intervento complessivo l’assessore, finora, non ha saputo che inviare lettere ad alcune aziende ternane per cercare sponsor.
Sul Verdi, l’assessore Melasecche è completamente fermo. Ha smantellato il lavoro paziente e pragmatico messo in campo dal suo predecessore Sandro Corradi che era riuscito a creare un quadro di finanziamenti e a decidere che in base ai finanziamenti acquisiti si sarebbe proceduto a un concorso di progettazione europeo. L’assessore Melasecche ha invece messo nel cassetto tutte le procedure e i progetti ed è tornato al dibattito teatro all’italiana si o no. Il rischio è che si perdano mesi e che gli stessi finanziamenti individuati e la disponibilità della Fondazione Carit vadano persi, almeno in parte.
Neanche sulla manutenzione ordinaria delle strade e della segnaletica l’assessore è riuscito a mantenere gli impegni presi: si sono perse le tracce anche del Progetto Strade Sicure,  così come si è voluto far credere che le strade cittadine potessero essere tutte bitumate dalle aziende che effettuano gli scavi per le reti tecnologiche, cosa che naturalmente non è avvenuta.
Registriamo che l'unica questione sulla quale l’assessore taglia nastri è stato rapido è stata la Telfer, uno smantellamento a tambur battente preceduto dalla nomina di  consulenti e  da una procedura pubblica che di fatto ha consentito la partecipazione di pochissime ditte, anzi una. Melasecche rapidissimo nel mozzare i pini del Lungonera, indossando con tantissima disinvoltura i panni del boscaiolo scatenato dopo che per anni aveva inveito contro le precedenti amministrazioni. Ma quello era un altro Melasecche, all’epoca flirtava gli ambientalisti ed era il consigliere aggiunto dei grillini. L’onda della Lega, infatti, era ancora lontana. Speriamo, per il bene della città, che l'assessore Melasecche torni al suo ruolo istituzionale, lasciando al sindaco di guidare la compagine amministrativa, iniziando dalla presentazione delle linee programatiche e di governo, occasione nella quale guaderemo alla sostanza dei problemi di Terni lasciando un passo indietro personalismi e ricerche di visibilità”.

Data aggiornamento della pagina: 27/03/2019