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“Case popolari, accattonaggio e Cda: Lega divisa e incapace”

(ufficio stampa) – “Tre indizi fanno una prova: il gruppo consigliare della Lega non è in grado di rispondere in maniera concreta su questioni rilevanti come il nuovo regolamento per le case popolari, quello per le nomine delle partecipate e riesce a inventarsi un caso persino sull’ordinanza antiaccattonaggio. La Lega a Terni non sa essere forza di governo”, dichiara il capogruppo del Pd, Francesco Filipponi.
“In questi ultime settimane – prosegue Filipponi – abbiamo assistito a divisioni, liti interne, incapacità di concludere i percorsi amministrativi avviati, incapacità persino di assicurare il numero legale nell’aula del consiglio. Per il regolamento delle case popolari, parte del gruppo della Lega sembrava mosso solo dall’intento di scavalcare a destra l’assessore della propria maggioranza, ha proposto un emendamento che non poteva che essere definito irricevibile dal punto di vista tecnico. La Lega si ostina a chiedere che i cittadini stranieri corredino le domande per le graduatorie per gli alloggi popolari con certificazioni delle proprie ambasciate, smentendo così il principio di parità: noi siamo per certificazioni veritiere sia per gli italiani che per gli immigrati, e ad ognuno deve essere garantita la possibilità di presentare, dal punto di vista burocratico, le dichiarazioni.
Sulle nomine per il Cda la Lega con l’assessore alle Partecipate ha solo fretta di smantellare il regolamento esistente al punto tale di volerlo sostituire con un atto di indirizzo che è privo delle regole fondamentali per la nomina dei consigli di amministrazione. Anche in questo caso la smania di strafare accompagnata dalla fretta di mettere alla guida delle aziende amministratori leghisti, arriva persino a non approvare i bilanci delle aziende, così da portarle sull’orlo della messa in liquidazione.
Esilarante, infine, la vicenda dell’accattonaggio,  la Lega ha chiesto norme che la sua stessa maggioranza e il suo sindaco non hanno potuto accettare in quanto ci sono numerose sentenze della cassazione che stabiliscono che chiedere l’elemosina, essere insomma poveri, non può essere considerato un reato.
Nel nome degli interessi della città invitiamo la Lega a un atteggiamento concreto, a lavorare per risolvere i problemi, non a crearli con visioni pretestuose ed estremiste. Chiediamo alla Lega di smettere di avere una visione da forza di opposizione, perché in questa città e in questo Paese sono forza di governo e invece di proclami sul fronte del diritto alla casa, del funzionamento delle partecipate e sul decoro urbano devono produrre azioni amministrative, devono insomma risolvere i problemi.  I cittadini li hanno mandati al governo di Terni per questo non per produrre carta ed emendamenti al proprio sindaco e alla propria giunta”,

SPA - Ufficio Stampa/Agit

Data aggiornamento della pagina: 29/10/2018