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"Per rilanciare Papigno marketing e manutenzione"

(Ufficio stampa) - Nella seduta odierna il consiglio comunale ha approvato all'unanimità un atto di indirizzo sulla valorizzazione del territorio di Papigno. 
Il documento, proposto dalla prima e dalla seconda commissione consiliare, invita il sindaco e la giunta ad attuare una serie di interventi volti alla manutenzione e allo sviluppo turistico-culturale del borgo nell'ottica di un attento progetto integrato nel più ampio contesto della Valnerina.
Nello specifico, oltre a una puntuale disamina degli interventi manutentivi e alla richiesta di portare avanti i lavori di caratterizzazione integrativa dell’ex discarica di Papigno, vengono proposte le seguenti iniziative di carattere turistico-culturale:

1. Predisposizione di un'apposita campagna pubblicitaria e di adeguata cartellonista che avvicini il territorio di Papigno in generale a tutti quegli artisti che sono da ritenersi caratterizzanti per il territorio e in particolare alla figura di Jean Baptiste Camille Corot (ad esempio utilizzando la definizione di “Luogo Corotiano”). L'artista infatti, oltre a rappresentare il paese in molte delle sue opere immortali, ha anche raffigurato una giovane donna, la “Ragazza di Papigno”, descritta con colori che sono decisamente anticipativi di quelli di Manet;

2. Ideazione e costruzione di una vera e propria rete turistica che, partendo da Papigno, disegni percorsi turistici verso la Valnerina, toccando la cascata delle Marmore e i borghi di Torreorsina e Arrone, fino ad arrivare all’abbazia di San Pietro in Valle;

3. Elaborazionedi una significativa campagna di Marketing territoriale che coinvolga il territorio della “Valle Incantata”, come Richard ha chiamato il territorio che dalle gole di Narni prosegue lungo tutto il percorso della Valnerina negli anni del Grand Tour;

4. Valorizzazione e rigenerazione del patrimonio ambientale e naturale del paese, con particolare attenzione alle essenze antiche come le antiche varietà di piante di pesco dirette discendenti e riconducibili all’originario cultivar conosciuto da secoli come “Persico di Papigno", anche in collaborazione con i volontari delle associazioni insistenti sul territorio.


 

Data aggiornamento della pagina: 14/01/2021