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Di Girolamo: “La differenziata spinta è partita per recuperare gli obiettivi prefissati”

(Ufficio Stampa/Acot) – Nel suo intervento il sindaco Leopoldo Di Girolamo, anche come presidente dell’Ati 4, ha rivendicato la realizzazione di un piano d’ambito (quello dell’ambito 4) che è stato uno dei tre sottoposti a gara a livello nazionale e affidato al soggetto gestore. Il sindaco ha riferito anche sul ritardo dovuto alla composizione dalla nuova assemblea d’ambito che ha portato comunque il piano, peraltro ritenuto una best practice a livello nazionale, ad essere operativo nell’autunno del 2015 sia nel sub ambito ternano che in quello orvietano, consentendo così la partenza della raccolta differenziata spinta, con la possibilità di recuperare e raggiungere presto gli obiettivi prefissati a Terni, come sta già accadendo in molti comuni dell’ambito.
Anche il sindaco, così come in precedenza l’assessore regionale Cecchini, ha riconosciuto l’eccessiva complicazione del sistema degli ambiti e della frammentazione dei soggetti gestori, ora superata con la realizzazione dell’Auri.
Nel corso del suo intervento Leopoldo Di Girolamo ha ribadito la posizione dell’amministrazione sul no alla chiusura del ciclo dei rifiuti con l’incenerimento: “L’ambito territoriale 4 decise in questo senso, con la spinta alla massimizzazione del recupero e del riciclo, puntando anche sull’impiantistica”.
“Per questo – ha detto ancora il sindaco -  decidemmo di investire nel biodigestore di Nera Montoro e nel recupero dello spazzamento stradale e degli pneumatici. Abbiamo inoltre sollecitato imprese private specie nel settore del recupero e del riuso della plastica”.
Infine il sindaco ha rivendicato alla sua amministrazione la scelta politica di chiudere l’inceneritore dell’Asm e di essere riusciti comunque a mantenere tariffe per i rifiuti mediamente più basse nel Centro Italia.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017