ACOT | 20 Ottobre 2022 - ore 12:00 - L'assessore regionale Melasecche e il vicesindaco Salvati: "Un'infrastruttura strategica"
(Ufficio Stampa/Acot) - “Un’infrastruttura strategica, importantissima per lo sviluppo della città di Terni e del suo territorio ”. Così l’assessore regionale alle Infrastrutture Enrico Melasecche e l’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco del Comune di Terni Benedetta Salvati definiscono la realizzazione della Variante Sud-Ovest. “Si tratta in effetti di un intervento di ricucitura e riorganizzazione generale della viabilità, dentro una visione complessiva del futuro della città, che rivoluzionerà in meglio la viabilità cittadina, anche in relazione ai nuovi interventi nell’area del PalaTerni, oltre che a sostegno delle importanti aziende che operano e che opereranno nel quadrante sud-ovest”.
In seguito ai vari incontri avvenuti in Regione, ieri mattina la Giunta comunale ha approvato lo schema di “Protocollo d’intesa per la realizzazione della Variante sud-ovest della città di Terni”, tra Regione Umbria – Giunta regionale e Comune di Terni e il relativo documento di indirizzo.
GLI OBIETTIVI - “L’intervento avrà una importanza fondamentale – spiegano l’assessore Melasecche e l’assessore Salvati - perché la nuova viabilità porterà a compimento il collegamento fra la zona sud e quella ovest/nord-ovest della città, evitando l’attuale tortuoso flusso del traffico nel crocevia congestionato di Viale dello Stadio, Via Prati, Via Aleardi, assicurando al contempo la connessione, attraverso i nuovi interventi, anche dell’area retrostante allo stadio Liberati, sede di importanti e già avviati interventi di riqualificazione urbana, come il PalaTerni, l’annessa area commerciale e l’auspicabile nuovo stadio di calcio. Strutture peraltro integrate alle preesistenti Piscine dello Stadio, che andranno a comporre un grande comparto dedicato allo sport, all’intrattenimento, al commercio e allo spettacolo, per il quale si prevedono notevoli afflussi di veicoli e pedoni”.
IL TRACCIATO - "In pratica questa grande opera, che riveste un ruolo di assoluta preminenza ed urgenza, prevede la realizzazione del prolungamento della attuale E 45 verso la Flaminia ternana (completamento ex III Lotto della Terni Rieti), e sosterrà così lo sviluppo di importanti realtà produttive (centro di finitura della acciaierie AST e le aziende del polo chimico ternano), rielaborando l’innesto della E45 (S.S. 3 bis), ad oggi terminante inadeguatamente su Strada delle Campore, con la Flaminia ternana (ex III lotto Anas), e proseguendo poi con la realizzazione di un by-pass al tratto urbano della Flaminia (ex IV lotto Anas). Si miglioreranno contemporaneamente funzionalità e sicurezza, risolvendo definitivamente il problema, per come sopra descritto, di inefficienza e pericolosità dell’attuale tratto stradale. Specie su Via Narni”.
REGIONE E COMUNE - L'intenzione della Regione Umbria e del Comune di Terni è di porre in essere un’azione congiunta e coordinata per l’attuazione dell’intervento di realizzazione della Variante Sud-Ovest della città di Terni, a iniziare dalla redazione del primo livello di progettazione, il “Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica” (PFTE) e per questo obiettivo Regione e Comune hanno condiviso e predisposto il Documento di Indirizzo della Progettazione (DIP) e uno schema di “Protocollo d’intesa”.
LA STORIA DELL'INTERVENTO - “L’opera trae origine dai dibattiti di fine anni ‘90 quando la Terni-Rieti, allora prevista sull’asse E45, Stroncone, Rieti, l’allora amministrazione comunale a guida del prof. Ciaurro progettò in autonomia, eccezionalmente per conto dell’ANAS, ottenendone l’approvazione ed i finanziamenti per la realizzazione del I del III lotto del percorso a suo tempo previsto, per circa 40 miliardi di lire. Le vicende politiche videro poi, subentrata la giunta Raffaelli, lo spostamento del tracciato della Terni-Rieti sotto la discarica dell’AST e in Valnerina con l’abbandono dei lavori appena iniziati sul vecchio tracciato dallo svincolo a valle di Sangemini, il superamento della Strada Marattana fino all’attuale Strada delle Campore. Il primo tentativo di far realizzare la Variante avvenne nel 2018 quando l’Assessore Melasecche la propose al MISE nell’ambito della trattativa instaurata per l’Area di crisi complessa Terni e Narni ma l’ANAS ed l’allora MIT opposero il fatto che si trattava di un passante cittadino che non avrebbe potuto essere finanziato con fondi del relativo Contratto di programma. Successivamente, nell’ambito delle trattative inerenti la realizzazione del Nodo di Perugia, ormai avviato a soluzione, fu riproposta la soluzione dell’ analogo problema del traffico per il secondo capoluogo di provincia, considerata sia la costipazione della viabilità in Via Narni che rende difficile l’accesso all’area industriale della Polymer su cui sono previsti nuovi piani di investimento e rilancio da parte della Regione fino all’area che interessa il completamento della Città dello Sport, con il PalaTerni in fase di ultimazione oltre al previsto progetto stadio/clinica proposto dalla società Ternana calcio. Le argomentazioni addotte hanno portato all’ottenimento del finanziamento da parte del CIPESS di 50 milioni con delibera del 15 febbraio scorso che verrà sbloccato con la presentazione del PFTE, Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, che la Regione si avvia ad assegnare. La Variante consente di affrontare, in assoluta sintonia fra Regione e Comune, l’avvio di un’opera colossale che andrà a risolvere gran parte dei numerosi problemi di quella parte di città ad oggi di fatto in difficoltà a causa di un un traffico in fase ulteriore crescita”.
I FINANZIAMENTI - “L’intervento, già inserito nel PRG di Terni e per gran parte fra le opere da realizzare nell’ambito dell’accordo di programma dell’”Area di Crisi Complessa Terni-Narni”, non ha ottenuto il giusto seguito, in ragione del rilevante impegno finanziario necessario, fino alla recente iniziativa dell’assessorato regionale alle infrastrutture, direttamente concordata con la Struttura Tecnica di Missione del MIMS”.
“Questa grande infrastruttura potrà ora realizzarsi grazie al finanziamento di € 50 milioni a valere sulle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2021-2027, che potrà essere messo definitivamente a disposizione della Regione Umbria dopo la presentazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica. L’intervento infatti è stato individuato come Opera Bandiera di cui alle “Proposte per il finanziamento di investimenti prioritari coerenti con le strategia nazionali”, redatte dal MIMS e dalla Struttura Tecnica di Missione4, che potrà essere attuato con il sostegno delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027 al raggiungimento del grado di maturità progettuale necessario per l’accesso al Fondo”.
GLD - Ufficio Stampa/Acot