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"Sulla sanità permangono una serie di criticità"

Sulla sanità permangono una serie di criticità

 

(ufficio stampa) -  Questa mattina in seconda commissione audizione dei dirittori generali della Usl  Massimo De Fino e della Azienda Ospedaliera Andrea Casciari.
La presidente della Commissione Rita Pepegna: "Il motivo per il quale sono state chieste le audizioni dei direttori sono scaturiti dagli atti di indirizzo che si sono succeduti da quando mi sono insediata come presidente. La sanità e il sociale sono  questioni che come commissione abbiamo affrontato e monitorato costantemente. Tutto è partito dal documento votato all'unanimità e sottopposto all'attenzione della Regione. Nel frattempo le criticità continuano ad esserci sia in Azienda che in Asl, sono stati portati avanti una serie di atti di indirizzo sulle liste di attese, sia sui pazienti oncologici.
Con l'insediamento di Casciari è stato necessario fare il punto della situazione e capire la progettualità in cantiere.  Oggi in particolare si sono trattati i punti relativi al 118 con il servizio non ancora perfettamente efficiente, perchè sotto dimensionato in particolare nei quattro comuni della Valnerina, dove il servizio notturno è inesistente con il rischio di sguarnire quello su Terni;  le lunghe liste di attesa nella diagnostica e nelle visite specialistiche; il pronto soccorso ancora sovraccaricato di lavoro, nostante la professionalità del personale che è sottidimensionato, sia medico che infermieristico; il carico sui reparti dei ricoveri che vedono ancora il triste fenomeno dei letti in corridoio; ci sono risorse stanziate dalla fondazione Carit per la sala di aspetto di oncologia che non vede ancora la luce; l'utilizzo delle strutture di Narni e Amelia a supporto e integrazione del Santa Maria di Terni, questo è uno ospedale che deve adeguarsi alle nuove esigenze del territorio ternano e non.
Trattato anche il tema dei posti letti convenzionati che possono avere un riequilibrio con la provincia di Perugia, fermo restrando che questi posti non devono essere sottratti al novero del servizio pubblico.  Questi i maggiori quesiti che oggi la commissione, in maniera corale, ha voluto porre all'attenzione dei manager.
I due direttori stanno lavorando per risolvere alcune di queste criticità e si sono impegnati a raccordarsi in maniera sistematica con le istituzioni di questa città, ad iniziare dal consiglio comunale". 
Nella audizione di questa mattina sono stati ascoltati Massimo De Fino: "Stiamo prevedendo all'ambulatorio nell'azienda ospedaliera per una risposta ai codici bianchi senza intasare il pronto soccorso. 
Per quanto riguarda il territorio ambulanze abbiamo rinforzato questo settore, ci mancano i medici di unità assistenzale, facciamo gli  avvisi per sopperire. I medici di medicina generale a 67 anni se ne vanno non aspettano i 70 anni. I medici di medicina generale in questa regione possono arrivare a 1800 assistiti ma a volte si fermano a mille mille due. Se il medico deve andare a Montefranco che ha mille abitanti preferisce realtà più consistenti con più mutuati. 
Abbiamo chiesto al ministero di poter dare un contributo per la benzina per i comuni di montagna come Montefranco e la Valnerina in generale. Contributo anche per l'affitto del medico di base residente. Siamo alla ricerca quasi disperata di personale.
Ambulanze: c'è bisogno di potenziamento della struttura ternana. Con il Covid abbiamo rinforzato. Soprattutto sui trasporti secondari.  La regione si è convenzionata con la Reu per l'elisoccorso, su piattaforma di Foligno, perchè il futuro vedrà l'eliambulanza.
Nel territorio del Ternano il tempo di intervento è di 18 minuti come vuole il ministero, in altre realtà sono a 21, 22 minuti. Una serie di ambulanze dislocate a Fornole per una maggiorie operatività.
Sulle liste di attesa stiamo lavorando tanto avevamo una coda di 100 mila prestazioni ora siamo a 30 mila. Stiamo lavorando in sinergia con l'azienda ospedaliera. Il paziente verrà presa in carico dallo specialista della prima visita. Funzionano gli screening con alte percentuali di adesione".

Il direttore Andrea Casciari si è rapportato con l'aula illustrando una serie di dati, in parte già noti: "In tre mesi abbiamo incrementato il volume di attività. Abbiamo recuperato nella mobilità extraregionale. Grazie anche all'efficientamento della attività della sala operatoria, nonostante non possiamo assumere personale. Sta funzionando l'integrazione con la sala operatoria dell'ospedale di Narni per interventi a bassa intensità. Stiamo tornando agli stessi volumi pre Covid.  Abbiamo cominciato a mettere in moto un sistema virtuoso.
Per il fenomeno del sovraffollamento in pronto soccorso abbiamo riorganizzata la medicina di urgenza. Il ricovero al pronto soccorso è sceso dal 34% al 27% nonostante 500 accessi in più al pronto soccorso. Se mantenevano il 34 avremmo avuto i letti di a castello. L'area di osservazione che abbiamo ricostituito è prevista per legge. La situazione deve essere ancora ottimizzata, la direzione è comunque quella giusta, ad iniziare dalla intergrazione con la medicina territoriale. L'ospedale funziona al meglio se tutto il sistema funziona. L'integrazione con il territorio passa anche attraverso la facilitazione delle dimissioni, utilizzando le strutture intermedie". 
Sulla audizione di oggi, il consigliere della Lega Sergio Armillei, ha diffuso una nota: "Oggi  ho messo in evidenza l'eccesso di carichi di lavoro dell'azienda ospedaliera a iniziare dal pronto soccorso fino all'eccessivo numero di ricoveri presso il Santa Maria di Terni. L'eccessivo numero che crea numerosi problemi, deve essere affrontato con un potenziamento in termini sia organizzativi che strutturali sulla base di quanto previsto dal D.M.70 del 2015. L'ospedale di Narni  come ospedale di base  al momento non risulta coerente con quanto sancito dal decreto ministeriale. Ho quindi ribadito la necessità di un pronto soccorso narnese h24 e non di primo soccorso come è attualmente a orario ridotto. Inoltre è necessario che sia indirizzato secondo la normativa, al principio di Hub e spoke del DM 70 con l'azienda ospedaliera con una integrazione con Terni tale da concretizzare quei percorsi diagnostico terapeuti assistenziali (PDTA) atti a privilegiare ricoveri di pazienti cronici e lungodegenti, alla riabilitazione, e a quella chirugia di media e bassa complessità tipica del ruolo di ospedale di base.
L'Azienda ospedaliera deve tornare alla vocazione iniziale tipica dei DEA di 2° livello con l'emergenza urgenza, le acuzie e l'alta specialità. E' necessario inoltre che venga implementato l'infermiere di comunità (se ne sta parlando in regione in questi giorni) e un nuovo ruolo per le  AFT e dell'assistenza primaria in sinergia con i pronti soccorsi per affrontare l'aumento dei codici bianchi e verdi impropri che afferiscono al PS del S.Maria. E' necessario un capovolgimento di paradigma anche rispetto al lavoro dei medici dove la poca attrattività del pubblico devia i professionisti a preferire il privato. La collocazione geografica di Terni inoltre fa afferire presso l'Az.Osp di Terni anche pazienti dalle regioni e dai territori limitrofi, a causa delle carenze di questi, pertanto viene aumentato ulteriormente il carico di lavoro dell'Ospedale anche in termini di numero insufficiente di posti letto". 

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Data aggiornamento della pagina: 05/12/2022