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Letti in corridoio in ospedale: "Al lavoro per trovare soluzioni"

(Ufficio Stampa/Acot) - “Le foto dei letti in corridoio (letti non barelle) pongono certamente una questione di decoro della struttura ospedaliera e di dignità per le persone. Io invito, d’altra parte, a fare due cose un po’ più difficili di qualche foto: alzare lo sguardo da una realtà molto parziale e, soprattutto, trovare soluzioni”. Lo scrive in una sua nota il consigliere del gruppo di Città Aperta Saverio Lamanna.
“L’Azienda Ospedaliera di Terni, nella valutazione degli indicatori che, di fatto, misurano l’efficienza di un ospedale e la sua capacità di incidere positivamente sulla salute, si colloca all’8° posto in Italia; assoluta eccellenza quindi. Non solo. Sui dati 2014 il MES (Management e Sanità, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) pone la nostra Azienda al 3° posto nazionale per attrattività sulle alte specialità. Considerato che le prime due, Humanitas e San Raffaele, sono private, siamo di fatto al 1° posto per le strutture pubbliche. Sono due dati inequivocabili il cui merito va in primo luogo al lavoro ed al sacrificio del personale, ma ovviamente anche l’ufficio di direzione ed agli amministratori (o questi ultimi sono responsabili solo dei guai?)”.
“Ma veniamo al punto del sovraffollamento:  l’attrattività sulle alte specialità – scrive Lamanna - si trascina dietro anche quella sui ricoveri in generale. Tanto che nel 2015 i ricoveri da fuori Regione, per un numero assoluto di 6.112, sono stati ben 360 in più del 2014. Traduzione: arrivano da fuori Regione migliaia di persone evidentemente non in un lazzaretto ma in una struttura in cui trovano risposte che da altre parti non vengono date. E l’Azienda Ospedaliera di Terni, al contrario di altre, non respinge nessuno che abbia bisogno di un ricovero, senza poter contare, però, su un aumento dei posti letto”.
“E’ evidente che tutto questo, alcune criticità nei ricoveri, le comporta. Nonostante questo, nei giorni passati, c’erano posti disponibili al di fuori dei reparti di Medicina. E proprio per evitare quella dispersione, che viene giudicata giustamente impropria, di pazienti di pertinenza medica presso i reparti chirurgici, alcuni letti sono rimasti in corridoio nell’attesa di essere riassorbiti nelle stanze”.
“Certo – continua il consigliere di Città Aperta - nel prendere atto dell’attrattività dell’ospedale, occorre trovare ulteriori soluzioni. Prima di tutto è necessario attivare presto strutture intermedie, cioè letti a disposizione dei medici di famiglia per quei pazienti che non possono essere curati a casa ma, al tempo stesso, non presentano le necessità acute di un ricovero. La ristrutturazione avviata al Geriatrico metterà a disposizione alcune decine di letti per questa fondamentale funzione”.
“Oltre a questo – conclude Saverio Lamanna - si deve pensare subito ad un Dipartimento interaziendale tra le medicine ospedaliere ed i servizi geriatrici del  territorio per trovare, in tempo reale, e senza  rimpalli tra gli uni e gli altri, le migliori soluzioni per ogni singolo paziente ed in generale per le patologie, in drammatico aumento, dell’età avanzata. Infine bisognerà pur tener conto, con ben 6112 ricoveri da fuori Regione nel 2015, che il bacino di utenza della nostra azienda non è più solo quello teorico della bassa Umbria. E che quindi i posti letto calcolati per il nostro ospedale non sono più sufficienti a garantire un’assistenza decorosa e dignitosa per tutti”.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017