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"Ho votato contro la nomina dell'amministratore di Puntozero"

Ho votato contro la nomina dell'amministratore di Puntozero

(ufficio stampa) - "Il 6 settembre era convocata l’assemblea dei soci della partecipata Puntozero scarl, società in house operante nell’ambito dei servizi digitali e dell’ICT a prevalente capitale della Regione Umbria.
Tra i punti all’odg - dichiara in una nota l'assessore al Bilancio Michela Bordoni -  anche quello relativo alla nomina del nuovo amministratore unico, con contestuale fissazione della durata dell’incarico e quantificazione del relativo compenso. Amministratore nominato dall'assemblea dei soci consorziati su designazione della Regione a seguito di avviso pubblico indetto dalla giunta regionale.
Nell’istruttoria che ha preceduto la convocazione è emerso che lo statuto societario, nella parte in cui disciplina il compenso dell’organo amministrativo, stabilisce che All’Amministratore Unico si applica il trattamento economico, nonché quello giuridico in quanto compatibile, dei direttori generali delle Aziende sanitarie regionali.
Tale trattamento ricalca quanto disposto dalla legge regionale n. 13/2021.
In considerazione del fatto che, a livello nazionale, è prevista una normativa ad hoc sui limiti ai compensi degli organi amministrativi e di controllo delle società a controllo pubblico, la quale è contenuta nell’art. 4, comma 4 del d.l. n. 190/2012  è insorto un dubbio sull’interpretazione della normativa regionale e, quindi, sull’ammontare del compenso riservato all’amministratore unico di Puntozero. E ciò tanto più ove se si considera che, per effetto dell’applicazione della normativa regionale, l’importo che il nuovo amministratore di Puntozero potrebbe percepire, potrebbe sarebbe sensibilmente superiore rispetto a quello entro il cui importo dovrebbe attestarsi ove ad applicarsi fosse la normativa nazionale.
L’equiparazione al trattamento dei direttori generali delle Aziende sanitarie regionali, infatti, potrebbe comportare un compenso più alto di quello che risulterebbe dall’applicazione dei limiti di cui all’art. 4, comma 4 del d.l. n. 190/2012.
Viste le perplessità, la stessa Regione Umbria ha chiesto un parere al proprio servizio che si occupa di affari legali; parere che, rilasciato il giorno prima dell’assemblea dei soci, si è orientato nel senso di ritenere legittima la disciplina regionale, riprodotta dallo statuto societario. A ciò è seguita la designazione del nuovo amministratore da parte della Giunta Regionale, la quale ha sostanzialmente rimesso all’assemblea dei soci la determinazione del predetto compenso.
Alla luce di tutto quanto sopra, quindi, nell’assemblea  si è proposto ai soci di recepire la nuova nomina. In tale sede, il Comune di Terni, rappresentato dalla sottoscritta a seguito di delega del sindaco, nel manifestare le proprie perplessità sulla mancata dimostrazione del rispetto delle due normative circa l’ammontare del compenso, ha dichiarato che il voto del socio sarebbe stato favorevole nella sola ipotesi in cui fosse fornita prova numerica che l’importo proposto fosse conforme non solo alla normativa regionale e statutaria, ma anche alla normativa nazionale recata dal TUSP e dal d.l. 190/2012.
Non avendo né i rappresentanti della società né il socio di maggioranza Regione Umbria fornito la dimostrazione richiesta e non avendo ricevuto, pertanto, il comune di Terni rassicurazione circa l’ assoluta legittimità dell’importo proposto a titolo di compenso, la sottoscritta ha espresso voto contrario".
 

SPA - Ufficio Stampa/Agit

Data aggiornamento della pagina: 08/09/2023