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“Sull’inquinamento idrico non mischiamo le acque”

(Ufficio stampa) – “Sull’inquinamento idrico non occorre mischiare le acque. Le forze politiche che lo fanno si assumano una responsabilità grave, quella di mettere in relazione situazioni che sono completamente diverse. Partiamo da un dato di fatto: i pozzi utilizzati per l’acquedotto cittadino sono tutti perfettamente a norma, anzi con livelli qualitativi di acqua, superiori alla media, come è stato in più occasioni evidenziato. Nei pozzi privati, utilizzati ad uso domestico per innaffiare orti e giardini, che rientrano nella rete di monitoraggio sono emersi invece presenze di tetracloroetilene, in una situazione comunque sotto controllo, che viene affrontata con misure specifiche. Assolutamente fuori luogo quindi parlare di amministrazione pubblica non trasparente o inerte”, dichiara l’assessore all’Ambiente Emilio Giacchetti.
“Arpa e Provincia, nell’ambito di un accordo di programma voluto e sostenuto anche dal comune di Terni – prosegue l’assessore -  danno luogo a un monitoraggio  ampio che riguarda anche gli attingimenti non utilizzati dalla rete idrica pubblica. L'area oggetto di indagine ha un'estensione di 24 km2 e interessa 127 opere di captazione, di cui 8 facevano già parte della rete regionale di monitoraggio. La maggior parte è rappresentata da pozzi ad uso domestico ovvero attingimenti di acque di falda finalizzate ad innaffiare orti e giardini. I risultati di quasi due anni di campionamento e analisi hanno permesso di definire il seguente quadro: circa il 75% dei punti monitorati hanno mostrato la presenza di all'inquinamento da tetracloroetilene, il 50 % con concentrazioni superiori alle concentrazioni soglia di contaminazione previste dal D. lgs. 152 del 2006, valore inferiore di un ordine di grandezza a quello limite previsto dal D.Lgs. 31 del 2001 per le acque destinate al consumo umano. Il superamento dei limiti previsti per il consumo umano è stato rilevato in soli 3 pozzi: in loc. le Campore del comune di Narni e nei pozzi ad uso idropotabile del campo pozzi Fontana di Polo, già appartenenti alla rete regionale di monitoraggio e le cui acque vengono trattate con impianto di potabilizzazione. Per i pozzi ad uso domestico, le cui acque presentavano concentrazioni di tetracloroetilene superiori al limite di potabilità, l’Ausl ha proceduto a comunicare ai proprietari tale superamento e a vietare l'uso delle acque ai fini irrigui, fino a nuova determinazione analitica della concentrazione del contaminate individuato.
Lo studio, grazie al quale è stato possibile individuare una situazione di contaminazione diffusa ma non allarmante in termini di concentrazione della sostanza contaminante (i valori di concentrazione del tetracloroetilene sono molto più bassi rispetto a quelli riscontrati in altre falde acquifere della nostra regione), ha fornito comunque un'istantanea della situazione attraverso una perimetrazione delle aree che sono risultate maggiormente sensibili.  La contaminazione riscontrata è peraltro soggetta a variazioni sia in termini di concentrazione sia di localizzazione in conseguenza del mutare delle condizioni idrogeologiche dell'acquifero. Pertanto al fine di tenere sotto controllo la situazione è necessario proseguire con il monitoraggi, attivando il controllo dei punti di prelievo ricadenti sia nelle aree perimetrate che nel loro intorno, con lo scopo di guardare con una sorta di lente di ingrandimento un'area risultata particolarmente sensibile a tale contaminazione e con la possibilità di individuare sorgenti secondarie finora non intercettate. L'insieme dei dati ad oggi ottenuti e che scaturiranno dal monitoraggio, serviranno al Comune per stabilire, di concerto con Arpa, la necessità di attuare misure di prevenzione riguardanti i punti di captazione, non escludendo la possibilità di emanare atti nei confronti dei proprietari dei pozzi che li obblighino ad effettuare un autocontrollo periodico delle acque.
Siamo, dunque, pronti ad assumere tutti i provvedimenti amministrativi  la cui necessità dovesse emergere, sempre però in un ambito di rispetto della salute pubblica, della normativa regionale e nazionale e  nei diritti dei singoli cittadini. ”. 

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017