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Consiglio comunale, via libera alla riapertura dei bandi per il Puc2

(Ufficio Stampa) – Con 22 voti a favore e un’astensione, il consiglio comunale ha approvato ieri sera l’ampliamento del perimetro del Puc2, con la riapertura dei bandi per l’attribuzione, nelle aree limitrofe al centro storico, di contributi e aiuti alle attività commerciali e artigianali e per attività di servizio per cittadini ed imprese.
Si tratta, di fatto, come ha spiegato l’assessore al commercio Daniela Tedeschi illustrando l’atto di giunta al consiglio, della possibilità colta dall’amministrazione comunale – anche a seguito di una delibera della giunta regionale – di riaprire i termini per l’assegnazione di aiuti e contributi comunitari (Por Fesr 2007/2013). “Ci saranno dunque nuovi bandi per le imprese commerciali e artigianali e per attività di servizio, particolarmente importanti e significativi in un momento di crisi come quello attuale”. “E’ questo, in effetti, il modo più concreto ed efficace attraverso il quale l’amministrazione comunale può essere vicina alle imprese in una fase come l’attuale”, ha aggiunto l’assessore Tedeschi.
I finanziamenti e gli aiuti per i quali sono stati prorogati i termini ammontano complessivamente a circa 460.000 euro, così distribuiti: 182.000 euro per le imprese commerciali e artigianali,
277.000 per servizi ai cittadini e alle imprese.

“La riapertura dei bandi consentirà non solo alle imprese commerciali e artigianali e alle attività di servizio (compresi gli uffici e gli studi) che non lo avevano fatto in precedenza di presentare nuovi progetti e richieste di contributo, ma anche a quelle che lo avevano già fatto e avevano effettuato degli investimenti, di ripresentare le domande ed avere un contributo significativo che in questa fase può essere vitale per  molte di loro”.

Oltre alla riapertura dei bandi è stato inoltre ampliato il perimetro dell’area di riferimento alle aree limitrofe e complementari a quelle del Puc 2, come espressamente previsto dalla delibera regionale. Vi sono ora ricomprese le zone delimitate come limite Nord dalla linea ferroviaria Roma Ancona e dal perimetro del piano attuativo dell’area ex Bosco; come limite Est dallo stesso perimetro del piano attuativo dell’area ex Bosco, dal limite del tracciato del tronco ferroviario Ast, da via Stefano Breda e da viale Centurini; come limite Sud da via Martin Luther King, via di Vittorio, via Mentana, via XX Settembre fino all’altezza di viale Prati, via Prati e dal tratto di fiume Nera riva sinistra fino alla ferrovia Terni-Sulmona; come limite Ovest dalle ferrovia Terni-Sulmona fino all’altezza del fiume Nera, viale Borzacchini, fino all’altezza della linea ferroviaria Roma-Ancona.

Riguardo alla nuova perimetrazione, anche in risposta all’intervento del consigliere Valdimiro Orsini nel corso del dibattito di ieri sera e a quanto riportato da alcuni organi si stampa, gli assessori Tedeschi e Ricci precisano che l’area del polo museale del Caos “era già compresa nel vecchio perimetro del Puc” e che, dunque, "nessun vantaggio le deriva dalla nuova perimetrazione, della quale potranno invece giovarsi gli operatori commerciali e gli artigiani delle aree limitrofe, così come previsto dalla delibera della giunta regionale".

Nei prossimi giorni comunque – ha spiegato l’assessore al commercio – tutti i termini dei nuovi bandi saranno opportunamente pubblicizzati e illustrati agli interessati.

Tra le perplessità espresse durante il dibattito quelle, già ricordate, di Valdimiro Orsini (Pd) che ha dichiarato la sua astensione anche a causa del poco tempo concesso al consiglio per approfondire la questione del nuovo perimetro. Orsini ha tra l’altro proposto di estendere il perimetro ad un’area ancora più ampia, a cominciare dalla cascata e Piediluco, anche perché – ha detto - in questi anni le imprese che hanno richiesto i contributi sono state poche.

Carlo Orsini (Gruppo Misto), pur esprimendo un voto favorevole sulla delibera, ha rilevato come il precedente bando non sia stato sfruttato al meglio, “probabilmente non perché gli imprenditori non avessero bisogno, ma perché era necessario un investimento privato per attivare gli aiuti e ben pochi se lo potevano permettere“. Sul centro cittadino dunque, secondo Carlo Orsini, occorre una riflessione ben più ampia.

Per Valerio Tabarrini (Pd) “il margine dell’aiuto è molto basso, rispetto anche alle procedure da attivare”. Per questo Tabarrini ha invitato l’amministrazione ad intervenire verso la Regione per aumentare i fondi a disposizione e per facilitare l’accesso, “altrimenti si rischia che i finanziamenti restino ancora inutilizzati”.

Per Paolo Paparelli la discrezionalità del consiglio comunale rispetto all’atto è molto limitata: “Dal punto di vista tecnico c’è poco da discutere e l’atto andrebbe approvato all’unanimità da maggioranza e opposizione, perché i fondi a disposizione, per limitati che siano, possono fare la differenza, in questo momento, per molte attività commerciali e artigianali”.
 
Paolo Garofoli (Gruppo Misto) ha ribadito di non aver alcuna intenzione di ostacolare interventi a favore del commercio e dell’artigianato. Il problema resta sempre quello di superare i tecnicismi sull’erogazione dei fondi, a cominciare dalle polizze fidejussiorie che in alcuni casi sono “impraticabili” . “I soldi e i sostegni vanno erogati per davvero e non solo annunciati: occorre passare ai fatti concreti per aiutare le piccole imprese”.

Giocondo Talamonti (Gruppo Misto) ha sottolineato la positività dell’allargamento dell’area sulla quale utilizzare i fondi, attraverso nuovi bandi. “In un momento di crisi – ha aggiunto – è fondamentale sfruttare fino in fondo qualsiasi tipo di risorsa”.

Condivido l’idea di verificare se ci sono le condizioni di allargare i contributi ad altre aree a cominciare da quelle turistiche  - ha detto Giampiero Amici (Pd) – tuttavia lo strumento del Puc e le normative non ci consentono di andare in questa direzione. Queste risorse, tuttavia, ha detto Amici, non sono certo risolutive, anche per le specifiche richieste, a cominciare dagli strumenti di garanzia fideiussoria, sulle quali la Regione potrebbe intervenire.

Anche David Tallarico (PTca), pur apprezzando la riapertura dei bandi per i contributi, ha sottolineato la necessità di interventi più ampi in favore del centro urbano, partendo da una riflessione sugli orari della Zona a Traffico Limitato, sempre con l’obiettivo di una rivitalizzazione dell’area, a cominciare dal commercio.

Per Mauro Nannini (FdS) si parla di 450mila euro di fondi non utilizzati, ma il discorso della valorizzazione del centro e delle aree turistiche è molto più ampio. Mi auguro – ha detto Nannini – che le politiche che si metteranno in campo nei prossimi mesi siano anche altre per valorizzare le aree più interessanti e attrattive della città.

Il fatto che stiamo riassegnando dei residui – ha detto Leo Venturi (Terni Oltre) - dà il senso della difficoltà che la nostra città ha di investire su se stessa e il disagio di tanti nostri operatori. Rispetto ad una crisi così profonda, l’amministrazione dovrebbe essere in grado almeno di dare prospettive e progetti al centro storico, per invertire il clima di sfiducia. Per questo occorre puntare sulla promozione, sul decoro, sugli eventi per il più grande centro commerciale naturale della regione.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017