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“Giorno del ricordo: riflessioni, ma non revisionismo storico”

(Direzione Generale/Uff. Stampa) - “Il 10 febbraio è il “giorno del ricordo”, fissato dalla legge 92 del 30 marzo 2004, in contrapposizione al “giorno della memoria” di evocazione nazi-fascista, per ricordare le stragi delle foibe e l’esodo degli italiani dalle regioni orientali (Istria e Dalmazia) annesse alla Jugoslavia di Tito”. Lo scrive, in una propria nota il consigliere Giocondo Talamonti.
“Premesso che è da immaturi disquisire sui principi ispiratori di un olocausto, se questi dovessero servire a giustificare in qualche modo, l’ignominia di una tragedia che pesa sulle coscienze dell’intero genere umano – continua Talamonti - la storia non ha ancora elaborato il processo di ricostruzione circa gli autori e le fasi che determinarono quella pagina vergognosa per la dignità degli uomini”.
“La legge 92 invita, oltre che a ricordare, a “conoscere” e riflettere sugli avvenimenti che determinarono le folli scelte, scaturite e maturate in una Dalmazia all’epoca interamente occupata dai nazi-fascisti. Le circostanze che segnarono una barbarie certa, devono suonare da monito nella comune condanna dell’odio razziale, della brutalità delle guerre, della propaganda ideologica e unire le attuali generazioni nell’unanime disprezzo per la violenza collettiva”.
“Prima dei distinguo sugli autori o sulle ragioni (ammesso che ve ne possa essere una nel compiere una strage) – conclude Talamonti - è necessario tener desto nello spirito dei giovani la condanna della forza come strumento di confronto fra ideologie diverse e ribadire che commemorare momenti storici così penosi non è solo un gesto di pentimento, ma di speranza nella pacifica convivenza fra i popoli. Con questa consapevolezza, il 4 febbraio si è presentato al Sindaco di Terni un ordine del giorno teso a impegnarlo a: coinvolgere la Direzione Scolastica Regionale affinché le scuole del territorio affrontino il tema delle “foibe”, con l’organizzazione di iniziative volte a diffondere la conoscenza dei tragici eventi, senza alimentare forme di revisionismo storico, con l’obbiettivo di evitare che simili, pericolosi atteggiamenti ideologici si ripetano; favorire ogni iniziativa culturale che miri alla convivenza pacifica, alla tolleranza di etnie e culture; impegnare i giovani delle istituzioni scolastiche in ricerche e approfondimenti sull’argomento (anche con il coinvolgimento degli Istituti di storia, delle Associazioni degli esuli, dell’ANPI e dell’ANPPIA), attraverso gemellaggi e scambi con i giovani dei territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia in memoria di “tutte le vittime”, comunque cadute nella difesa della tolleranza e della pace”.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017