ACOT | 20 Giugno 2012 - ore 09:50 - Lo chiedono, con un atto d’indirizzo, i consiglieri Talamonti, Nannini e Garofoli
(Direzione Generale/Uff. Stampa) – “Il consiglio comunale, nell’attuale periodo di crisi che mette in serio pericolo il tessuto economico della città il cui fulcro ruota attorno alle attività delle sue industrie principali, è bene che si interroghi sui percorsi formativi delle giovani generazioni da cui dipende il futuro della collettività. In tale contesto diventa urgente avviare il dibattito sulla scuola secondaria di secondo grado, non solo per analizzare i pesantissimi tagli alle risorse e agli organici e ciò che hanno prodotto, ma anche per articolare un progetto complessivo della nostra scuola, che tenga conto dello sviluppo economico del territorio, dell’interazione con l’Università da cui dipende la ricerca e l’innovazione su settori nevralgici della nostra industria e la concretezza occupazionale dei giovani”. E’ quanto affermano in un atto d’indirizzo che è stato chiesto d’inserire nella discussione in programma in consiglio comunale su vari punti riguardanti la scuola, i consiglieri Giocondo Talamonti, Mauro Nannini del gruppo consiliare della Federazione della Sinistra ed il consigliere Paolo garofoli del Gruppo Misto.
“Punti cardine delle nuove proposte – si legge nell’atto - sono: il mantenimento di quegli indirizzi di studio che, al presente, promettono serie prospettive di progresso ed evoluzione e che, contro ogni logica, registrano preoccupanti segni di decadimento. Ci si riferisce, ad esempio e non solo, all’indirizzo chimico all’Itis in un momento in cui la chimica tradizionale sta evolvendo verso la chimica verde, un volano per lo sviluppo del nostro territorio e all’indirizzo meccanico, cruciale per la produzione dell’acciaio, ma anche per la simbiosi che sta avendo con l’elettronica nell’affermarsi della robotica”.
Occorre poi riflettere - conclude l'atto d'indirizzo - sulla “razionalizzazione della rete scolastica per la quale, ai sensi della recente sentenza n. 147 della Corte Costituzionale, ogni decisione è di esclusiva competenza della Regione, quale Ente istituzionale deputato alla programmazione del territorio. E’ evidente che il criterio degli accorpamenti, fino a questo momento, finalizzati ad un ridimensionamento tout court destinato a togliere autonomia ad alcune scuole, va rivisitato in funzione della necessità di tutelare quegli Istituti che possono rivelarsi strategici per il futuro della comunità”.