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“Prima delle bici, i negozi e le botteghe”

(ufficio stampa) – “Nei  giorni scorsi ho letto un intervento dell’assessore ai Lavori Pubblici che parla della Terni post emergenza Covid-19 come la città delle piste ciclabili. Questa prospettiva non mi dispiace affatto – dichiara in una nota il capogruppo del gruppo Uniti per Terni  Paola Pincardini – ma ritengo che non sia una priorità, la questione numero uno nella fase di riapertura e riavviamento della città sia quella economica. In particolare legata al salvataggio delle tante attività commerciali, di esercizi pubblici, di botteghe artigiane che rischiano di non riaprire schiantate da una crisi economica senza precendenti. L’Amministrazione Comunale in questa fase deve pensare esclusivamente alla salvaguardia di quel tessuto commerciale e di esercizi pubblici che da decenni rappresenta una grande ricchezza per Terni, che ne accresce il suo ruolo di comune di riferimento per il territorio, che dà vitalità alla città e sostentamento a tante famiglie. In queste settimane di emergenza Uniti per Terni ha chiesto alla Amministrazione Comunale non enunciazioni di principio ma fatti concreti, come la riduzione della fiscalità locale per tutti questi soggetti – commercianti, pubblici esercenti, artigiani – che da due mesi non hanno incassi.
Così come abbiamo chiesto agli amministratori comunali, vista anche l’inattività in questo periodo di alcuni di loro, di devolvere le loro indennità, oltre 32 mila euro mensili, per la lotta alla emergenza in corso. Non abbiamo avuto risposte. Oggi chiediamo alla Amministrazione Comunale un piano della mobilità cittadina completamente ripensato rispetto al passato e che sia incentrato soprattutto sulle esigenze del piccolo commercio e degli artigiani. Così come chiediamo un piano complessivo per il sostegno alle attività che rischiano la chiusura. Chiediamo alla Amministrazione di utilizzare tutte – poche o tante che siano – le risorse arrivate dal governo centrale, chiediamo di prevedere diminuzioni significative per la Tosap, l’Imu, l’imposta sulla pubblicità e di attivare, con i risparmi  derivanti dalla sospensione per l’anno 2020 della quota capitale dei mutui comunali, un fondo a sostegno della piccola imprenditoria, un fondo che può essere alimentato in parte anche con una riduzione del 30% delle indennità degli amministratori che superano i 400 mila euro l’anno”

SPA - Ufficio Stampa/Agit

Data aggiornamento della pagina: 20/04/2020