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"Su azienda ospedaliera e Città della salute unità di intenti"

(ufficio stampa) - La seconda commissione consiliare ha votato all’unanimità la proposta di redigere un unico atto di indirizzo che raccolga tutti gli atti presentati sulla Città della salute e sull’azienda ospedaliera Santa Maria, che impegni il sindaco e la giunta ad adottare tutte le misure necessarie affinché venga tutelata la salute dei cittadini, il futuro dell’Azienda, la sanità della città. L’atto dovrebbe rappresentare anche la base di discussione da cui partire per il confronto richiesto con l’assessore regionale Luca Barberini e con i direttori generali della Usl 2 e del Santa Maria, che dovrebbe svolgersi entro la fine del mese di gennaio.
"La decisione presa dalle forze politiche in 2° commissione consigliare - dichiara il presidente Orlando Masselli (Fdi) - di lavorare ad un unico documento che raccolga tutti gli atti presentanti sulla Città della salute e sull’Azienda ospedaliera testimonia che su temi fondamentali per la città e per la salute dei cittadini i gruppi consigliari antepongono il bene comune agli interessi dei singoli partiti. Registro spesso, qui in seconda commissione questo approccio e ringrazio i miei colleghi per l’orientamento costruttivo. Davanti a temi di grande spessore e di profonda complessità, dimostrare una uniformità di intenti, rafforza la posizione del Comune. Abbiamo ritenuto di dover proseguire il dibattito già aperto su queste questioni, avendo sentito anche altri soggetti interessati, proprio perché la valenza dell’argomento è fondamentale per la città. Credo che si debba indirizzare il ragionamento su una proposta, un progetto di bozza di dibattito da poter sottoporre alle autorità competenti e auspico che sia unanime. Le questioni poste sono questioni che attengono ad una modalità di gestione regionale della sanità. Si dice che nel 2021 inizierà la costruzione dell’ospedale di Narni e Amelia. Ci sono atti deliberativi propedeutici a questa direzione. Le proposte eventuali politiche dovranno intercettare il politico del momento perché non sappiamo cosa succederà alle elezioni regionali del 2021. Noi dobbiamo avere chiare le idee su cosa dobbiamo chiedere”.
Federico Brizi (gruppo misto): "Valeria D’acunzo ed io abbiamo presentato un atto di indirizzo sulla riqualificazione dell’ospedale di Terni. Siamo partiti da un esame dello stato dell’azienda e abbiamo costatato che la struttura ospedaliera è vecchia e necessita di continui interventi tampone e che non risponde più alle esigenze di cura attuali. Nel corso degli ultimi anni la Regione ha investito in altre sedi della Provincia rispetto a quella di Terni e risulta chiaro l’obiettivo di depotenziare il Santa Maria. Si registra anche una fuga di medici eccellenti. L’ospedale di Terni un tempo attraeva gente anche da fuori regione, ora emerge una politica di demolizione, a discapito di un centro ospedaliero ritenuto, invece, un valido centro. Medici che migrano altrove, indebolimento. Intendiamo chiedere all’Amministrazione ché si attivi presto, facendo fronte alle emergenze ma progettando una nuova struttura, necessaria per la città”.
“L’atto da me presentato Mantenimento dell’alta specialità nell’azienda ospedaliera di Terni - dichiara il consigliere Claudio Fiorelli (M5s) - va oltre la questione della Città della salute. E’ un atto sulle vicende di previsione del piano regionale sanitario 2019-2021 che a mio modo, contiene alcuni stralci che sono allarmanti. Per me si può discutere anche insieme, vista l’uniformità dell’argomento. Per quanto attiene l’atto del consigliere Brizi, ci trova d’accordo. E’ necessaria la realizzazione di un nuovo ospedale. Il tempo medio di un ospedale va da 50 a 100 anni, perché nel corso degli anni cambiano i processi organizzativi. Cambiano le esigenze. I letti ospedalieri sono diversi. Oggi sono più grandi rispetto agli ascensori. Le attrezzature che tengono in vita pazienti spesso non entrano nell’ascensore. Dobbiamo considerare anche le lungaggini di una eventuale realizzazione di un nuovo ospedale, e nei paraggi ci sono solo gli ospedali di Narni e Amelia che sono strutture da chiudere, a mio avviso. Per quanto riguarda l’atto di indirizzo da me presentato il giorno dell’audizione con le sigle sindacali è uscito sui giornali l’articolo dell’accorpamento dei vari reparti di specializzazione. Il che vuol dire mettere un unico dirigenti in due sedi diverse. Di questa cosa se ne era già parlato ma non si era fatto mai nulla. Perché se ne parla proprio ora? Perché i responsabili dei reparti coinvolti stanno andando in pensione. L’accorpamento mi fa pensare ad un eccessivo sbilanciamento verso Perugia. Chi è più potente gestirà la situazione. Noi non siamo contro l’accorpamento della gestione comune. I problema è come farlo. Ho paura che si porti tutto verso Perugia e che restino a Terni solo le briciole. Si evidenzia un forte ridimensionamento dell’alta specialità che fino a poco tempo fa era un fiore all’occhiello nazionale. L’ospedale era considerato uno dei migliori del centro sud. Questa specialità va coltivata. Investendo sul personale, sulle attrezzature. Se vedo come era 10 anni fa e come è adesso e i segnali che mi arrivano mi fanno capire dove stiamo andando. E bisogna evitarlo. Anche sulle nomine dei sostituti bisogna lavorarci. Non è vero che un nome vale l’altro. Spesso ci si sposta per il nome di un professore non solo per la struttura. Anche qui bisogna vigilare sui nomi che non devono essere solo ottimi professionisti ma che devono essere persone che richiamino pazienti da fuori. Bisogna creare il clima giusto per attrarre nomi e pazienti. Questo è fondamentale per il futuro della città. Tolta la Ast la più grande azienda che noi abbiamo è l’ospedale. 1.800 persone ci lavorano. La struttura ospedaliera ha un indotto importantissimo. La città deve capire l’importanza del Santa Maria e la ripercussione che questa ha in termini economici e di sviluppo. C’è una mancanza di politica da parte della Regione che si fa sentire in tutto”.
Sergio Armillei (Lega): “Non ho che da concordare con tutto quello che è stato detto sia da Brizi sia da Fiorelli. Mi sento di confermare tutto quello che lui ha affermato. L’Ospedale di Terni è vecchio. Risalgono al 1939 i primi progetti. E’ un ospedale che per la sua alta specialità ha una attrazione da parte di cittadini esterni, in particolare laziali, viterbesi, reatini e anche da romani. Questo è un indice di qualità, e di alto livello. L’idea dell’accorpamento, viene fuori ciclicamente. Anche durante la legislatura di Paolo Raffaelli che all’epoca si oppose fermamente . Questo potrebbe depauperare l’ospedale in termini di prestazioni e personalità. E’ indispensabile realizzare una nuova struttura. Credo che in questo momento che la Regione vuole fare quello di Narni, noi non abbiamo grosse possibilità. Almeno spero che il nuovo ospedale di Narni sia collaborativo e con una vocazione post riabilitativa . Noi abbiamo bisogno di avere strutture che gestiscano il geriatrico e il post intervento delle persone anziane. Molti pazienti infatti rimangono in ospedale perché non hanno posto nelle strutture riabilitative esterne. Il che comporta un costo enorme per l’azienda. Anche questo problema deve essere discusso. Sono inorridito quando si parla di posto corridoio. E’ una cosa indecente. Un posto corridoio non ha le attrezzature per le emergenze e questo è ad alto rischio. E’ sbagliato parlare anche di posto. Un posto in corridoio non è un posto. Questa pratica sta diventando una consuetudine e non un’eccezione come lo era un tempo. E' proprio una questione di decenza. Promuoviamo tutto ciò che sia possibile per evitare l’accorpamento perché è una iniziativa assolutamente negativa. L’ospedale di Terni deve avere una sua specialità. I pensionamenti e la mancanza di primari che devono essere sostituti C’è un depauperamento che di mese in mese e di anno in anno è sempre più preoccupante”.
Doriana Musacchi (Lega): “Ho ascoltato con piacere e concordo con tutto. Mi reco spesso in ospedale per problematiche personali Ho delle perplessità, però. Credo che dobbiamo essere uniti indipendentemente dalle forze politiche. Parliamo tanto ma ho paura di non concludere niente. Dobbiamo fare un serio progetto, darci delle scadenze, stare sul fiato sul collo dei soggetti competenti in materia. Vigilare sulle persone che dovranno attivarsi sulla realizzazione di questo ospedale. Ho paura che, mentre noi parliamo, Perugia si prenda tutto".
Paolo Cicchini (Lega): “Sono d’accordo con i consiglieri Fiorelli ed Armillei ma ci sono cose che non mi piacciono. Non dobbiamo aspettare di vedere chi sarà eletto dopo le elezioni. Dobbiamo mettere al centro il cittadino e le esigenze di questi e non dei politici di turno. Non si può più accettare le logiche di partito, i favori politici per la copertura di alcune cariche. Baciare la pantofola o appartenere ad un certo gruppo non possono essere più i criteri di cui ispirarsi. Sono stanco di sentire che la politica ha il sopravvento sul malato. Io mi batterò con tutto me stesso affinché questo non avvenga più. Sono stanco di sentirmi attribuire delle responsabilità che non mi appartengono. Barberini dovrebbe venire a sentire cosa abbiamo da dire. Perugia deve ascoltare. ”.
Michele Rossi (Terni Civica): “ Vorrei essere il più operativo possibile e presentare un atto di commissione da portare in consiglio, con o senza l’approvazione di Barberini. Alessandro Gentiletti (Senso civico): “ Concordo con il collega Rossi. Facciamo un solo atto di commissione che rafforzi i propositi e gli intenti di tutti. Il rischio che questi temi entrino nel dibattito politico elettorale probabilmente ci sarà.. Cerchiamo di andare uniti. Aspettiamo l’incontro con Barberini per portare in consiglio l’atto quanto meno per fare una istruttoria completa”.
Francesco Filipponi (Pd): “Mi trovo d’accordo con la proposta di sintesi unica, il consigliere Armillei ha già fatto una sintesi tra l’atto della Lega e quello del Pd, racchiudendo anche i due emendamenti richiesti dal Gruppio FI. Questa è già una positiva base di partenza. Concordo con Rossi sulla necessità di portare a conclusione il dibattito ristabilendo anche la centralità della seconda commissione. Quindi un unico atto di indirizzo. Condivisibile anche gli atti di Fiorelli e Brizi e d’Acunzo. Sintesi prima dell’incontro con Barberini. Entro gennaio c’è l’impegno dell’assessore Regionale a venire in commissione. Ritengo che questo atto possa essere fatto prima. Dobbiamo avere una unica posizione sintesi tra tutti e quattro gli atti di indirizzo”.
Lucia Dominici (FI): “Sull’ordine dei lavori stavo pensando di discutere su due atti distinti, uno che attiene le problematiche dell’ospedale, l’atro quelle inerenti alla Usl 2.La mia proposta di fare due atti di indirizzo era perché si volevano sentire anche i dirigenti della Usl 2 e dell’Azienda ospedaliera. Per me va bene anche fare un unico atto purché si affronti la situazione della sede della asl. Dobbiamo stilare un atto condiviso e non aspettare che qualcuno ci dica come tutelare l’interesse dei cittadini”.
 

 

 

Data aggiornamento della pagina: 14/01/2019