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"Sulle stabilizzazioni dei dirigenti Usl sindaco defilato"

(ufficio stampa) - "Martedì  scorso al comune di Terni si è svolto il question time. Al primo punto dell’ordine del giorno - scrive in una nota il consigliere comunale di Uniti per Terni Emanuele Fiorini -  vi era una mia interrogazione sulle stabilizzazioni dei dirigenti dell’USL Umbria2, ma dal momento che non si arrivava mai a discuterla, ho chiesto delucidazioni a riguardo e mi è stato risposto che il sindaco aveva fornito risposta scritta perché per impegni Istituzionali non poteva essere presente.
Nella risposta il sindaco afferma che si tratta di una materia che esula dalle sue competenze, anche quale ufficiale di Governo, riguardando l’interrogazione la gestione amministrativa del personale di competenza della Ausl.
La trovo una risposta forviante sia perché il sindaco, come da lui stesso asserito, è ufficiale di Governo nonché autorità sanitaria locale, membro della conferenza dei sindaci, che si occupa anche della materia sanitaria.
Questa è una situazione estremamente seria e scottante perciò il sindaco ha preferito defilarsi, sfuggendo alle sue responsabilità politiche, precludendo a me la possibilità di trattare l’argomento in aula consiliare perché ho tutto l’interesse a far luce sulla vicenda e a trovare le giuste soluzioni per la collettività e la sanità stessa.
Le stabilizzazioni di alcuni già dirigenti a tempo determinato della azienda sanitaria UMBRIA2,  una delle quali oltrettutto alle prese con un avviso di garanzia per due reati penali, seguono procedure non conformi alla legge, che hanno trovato il disconoscimento anche da parte del Consiglio di Stato.
Quest’ultimo, infatti, in una recente pronuncia, sia pure con riferimento a soggetti diversi, ha affermato il principio di diritto secondo cui il presupposto per procedersi alla stabilizzazione di precari è la sussistenza di un rapporto di lavoro che sia effettivamente precario, quindi il lavoratore non deve essere inquadrato né come lavoratore subordinato né in altro modo.
A riguardo nella sentenza del Consiglio di Stato vi è scritto quanto segue: “nondimeno, essendo il presupposto della procedura riservata quello dell’assenza di un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, l’esistenza di un rapporto di lavoro stabile integra un antefatto incompatibile con l’idea stessa di stabilizzazione del dipendente ‘precario’”.
Nel caso di cui trattasi i soggetti stabilizzati erano tutti già funzionari della Usl con contratto a tempo pieno ed indeterminato, cui si aggiungevano incarichi dirigenziali di volta in volta rinnovati.
Per queste stabilizzazioni si è proceduto in data 31 dicembre 2019, quando invece la legge di bilancio che le consentiva è entrata in vigore il 1 gennaio 2020, nessun atto deliberativo poteva essere adottato in base ad una norma che non poteva esplicitare i propri effetti. La delibera di stabilizzazione è stata firmata dal commissario Braganti nonostante lo stesso avesse presentato le proprie dimissioni in data 23 dicembre 2019.
La tematica  è molto scottante, anche perché uno degli stabilizzati ha preso l’incarico di direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera di Perugia e dalle voci che girano sembrerebbe che un'altra diventerà il nuovo capo del personale della stessa azienda ospedaliera.
Un minestrone di altri tempi, sicuramente Concorsopoli in Umbria non ha insegnato nulla, soprattutto a coloro che dovevano dare segnali di cambiamento. Mi trovo costretto a mandare un esposto alla Procura della Repubblica, perché non è possibile continuare ad amministrare dicendo di cambiare per non cambiare nulla".  
 

SPA - Ufficio Stampa/Agit

Data aggiornamento della pagina: 05/10/2020