AGIT | 29 Luglio 2016 - ore 13:11 - In vendita i biglietti per lo spettacolo di Mario Perrotta incentrato su Telemaco, figlio di Ulisse
(ufficio stampa) - Sono in prevendita al botteghino centrale del Caos (0744279976), in via di Vitalone, i biglietti per 0dissea di Mario Perrotta, accompagnato dai musicisti Mario Arcari e Maurizio Pellizzari, che si terrà lunedì 1° agosto, alle 21.00, al teatro romano di Carsulae nell’ambito del cartellone La Meraviglia Ritrovata. I biglietti costano 10 euro e si possono acquistare in prevendita dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20; la sera dello spettacolo si possono acquistare al Centro visita e documentazione di Carsulae.
Lo spettacolo. C’è un personaggio nell’Odissea – scrive Perrotta - che, da sempre, cattura la mia attenzione, un personaggio che molti non ricordano neanche: Telemaco. Ho provato a chiedere in giro e, difatti, molti ricordano il cane di Ulisse - Argo, mi pare... - ma non il figlio. Io, invece, ne ho sempre subito il fascino, perché la sua attesa è carica di suggestioni. Telemaco non ha ricordi di Ulisse, non l’ha mai visto, non sa come è fatto, non sa il suono della sua voce: per Telemaco, Ulisse è solo un racconto della gente. Ed è proprio questa assenza ad aprire infinite possibilità nei pensieri di Telemaco. Lui è l’unico personaggio dell’Odissea che può costruire un’immagine di Ulisse calibrata a suo piacimento. I pensieri di Telemaco, forse, sono l’unico luogo dove Ulisse può essere ancora un eroe. E’ così che ho disancorato Telemaco dal tempo degli eroi e l’ho trascinato qui, nel ventunesimo secolo, avvilito da una madre reclusa in casa; assediato dalla gente del paese che, non sapendo che fare tutto il giorno al bar della piazza, mormora della sua “follia” e della sua famiglia mancata; circondato dal mare del Salento, invalicabile e affamato di vite umane. E dunque si mescolano nello scrittura il mito e il quotidiano, Itaca e il Salento, i versi di Omero e il dialetto leccese, legati insieme da una partitura musicale rigorosa, pensata ed eseguita dai musicisti che mi accompagnano in questo lavoro e diventano anch’essi, con i loro molteplici strumenti, voci musicali del racconto.