La combustione di biomasse (legna da ardere, pellets, cippato di legno) e di altri residui vegetali (potature, foglie secche, etc.), produce emissioni nocive (principalmente monossido di carbonio, composti organici volatili, polveri sottili, idrocarburi policiclici aromatici) la cui concentrazione è fortemente influenzata dal materiale bruciato e dai parametri del processo (temperatura, quantità di ossigeno).
Le condizioni peggiori si hanno durante la combustione all’aperto di cumuli di residui vegetali e all’interno di strutture domestiche come i camini e le stufe, con conseguente produzione di grandi quantità di monossido di carbonio e di particolato.
Per contrastare tale fenomeno l’amministrazione comunale adotta ogni anno, nel periodo invernale – quello di maggiore criticità per la qualità dell’aria – dei provvedimenti che limitano la combustione delle biomasse.