Notizia

“Sul mattatoio e mercato servono strutture alternative"

(ufficio stampa) – “Registriamo grande preoccupazione tra gli operatori del settore per il piano di smantellamento del mercato ortofrutticolo e a seguire del mattatoio comunale. La giunta comunale, nell’ottica di raggiungere l’obiettivo del Palasport, sta venendo meno al bando del palasport stesso che prevede che vengano create strutture alternative”, dichiara in una nota il capogruppo di Uniti per Terni Paola Pincardini. 
“La giunta comunale invece è impegnata solo nelle demolizioni. Ha approvato lo stralcio per la demolizione del mercato ortofrutticolo – prosegue la capogruppo -  senza che sia stata prevista una alternativa, mettendo in grandissima difficoltà gli operatori che in questi anni sono riusciti ad andare avanti. Ma è ancora più allarmante la situazione del mattatoio, una struttura che serve tanti piccoli allevatori e che è essenziale per mantenere quella filiera corta capace di assicurare qualità ai consumatori e di dare reddito ai produttori locali. Questa amministrazione, in particolare il partito di maggioranza, si riempie tanto la bocca sui prodotti ternani e italiani ma poi sta di fatto chiudendo l’unico mattatoio che assicura ai produttori locali di poter portare la loro carne nelle macellerie della città. Con la chiusura del mattatoio di Terni i produttori sarebbero costretti  ad andare ad Orte o Massa Martana. Un danno, in termini economici e di impiego di tempo, che renderebbe ancora più difficoltosa la gestione economica di queste micro aziende. 
Se vogliamo mangiare carne allevata a Terni dobbiamo avere una struttura di macellazione nel nostro comune, non possiamo consentire che anche questo settore chiuda. Quanto finora fatto dall’Amministrazione è fallimentare perché il bando di gestione della struttura che almeno in parte dovrà realizzare la PalaTerni è andato deserto per il semplice fatto che è previsto da parte del gestore del mattatoio un esborso enorme, di almeno un milione e mezzo, oltre al canone annuale. E’ chiaro che quanto previsto- almeno con questi importi – è irrealizzabile e rischia comunque di riflettersi sulle tariffe future. Occorre infatti che quanto dovranno pagare gli allevatori per macellare a Terni sia accettabile, è noto a tutti che i margini sulla produzione di carni locali sono bassissimi e spesso non arrivano a coprire neanche i costi vivi”. 
 

SPA - Ufficio Stampa/Agit

Data aggiornamento della pagina: 13/05/2020